Curiosità

Una nuova casa per Sam, Fortunata lo accoglie: «Gli ho teso la mano»

SALERNO. La Siem Pilot il 26 maggio di due anni fa ospitava a bordo più di mille migranti, salvati giorni prima da altre imbarcazioni in navigazione nel Mediterraneo. La terra che piano piano si avvicinava da quel lontano orizzonte, girava voce a bordo che fosse la Sicilia. Ma così non era, era Salerno.

Come racconta Il Mattino, potrebbe sembrare la testimonianza di uno dei tanti profughi, salvati da una delle tante navi soccorso che operano nel Mare Nostrum. Invece, proprio quel caldo giorno di maggio del 2016, per qualcuno segna un confine, lo spartiacque tra le difficoltà di una vita in fuga dalla miseria e dalla guerra, e la speranza di poter ricominciare.

Una nuova casa per Sam, Fortunata lo accoglie: «Gli ho teso la mano»

Il piccolo protagonista di questa storia si chiama Sam ed è sbarcato a Salerno, con centinaia di altri disperati. Con i suoi 12 anni ha intrapreso un viaggio più grande di lui che avrebbe dovuto portarlo in Spagna. Sognava le coste ispaniche e anche di diventare calciatore. Sbarcato dalla Siem Pilot, Sam è stato accolto da Fortunata, una volontaria della Croce Rossa Italiana che, insieme a tanti suoi colleghi, quella mattina era impegnata a offrire una prima accoglienza alle oltre mille persone sbarcate da «quella grossa nave arancione».

Si dice che offrire aiuto a chi è in difficoltà, contribuisce a sviluppare una sensibilità fuori dal comune. Il volontariato è donare amore e una parte del proprio tempo agli altri, permette di crescere e maturare, sviluppando al contempo una maggiore coscienza civica. Fortunata, da tanti anni volontaria della Croce Rossa, ha fatto di questa sua vocazione una vera e propria missione.

Fortunata e Sam legati per la vita

Vive a Bracigliano, con il marito e i due figli di 12 e 9 anni, Nicola e Ludovica, entrambi adottati, e continua ancora adesso a domandarsi come Sam abbia fatto a riconoscerla: «Sono già madre di due splendidi bambini. Nicola andai a prenderlo in Africa, mentre Ludovica è nata a Salerno. Quella mattina, come tutte le volte che c’è stato uno sbarco, ho avuto a che fare con tantissimi bambini e ragazzi.

Per me sono tutti come dei figli e li tratto tutti allo stesso modo. Sicuramente avrò aiutato anche Sam, ma non ricordo di averlo fatto. Lui però ricorda che sono stata proprio io ad avergli dato una mano a scendere dalla nave». Questo primo contatto, è stato il passo decisivo che ha portato Fortunata e Sam a incrociare indissolubilmente le proprie vite.

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