Cronaca

Casa del sesso a Capaccio Paestum: il Comune chiede un prestito per demolirla

CAPACCIO PAESTUM. Casa del sesso a Capaccio Paestum: il Comune chiede un prestito per demolirla. Servono 26mila euro per abbattere l’immobile vicino ai templi di Paestum. La demolizione dell’edificio deve essere eseguita a cura della Procura della Repubblica e a spese del responsabile dell’abuso, un 64enne residente a Capaccio Paestum.

L’ordinanza di abbattimento

Per l’abitazione in questione, l’ordine di demolizione della Procura di Salerno risale al 2014, ma né il proprietario né il Comune avevano provveduto ad eseguirlo. In un successivo sopralluogo del luglio scorso, gli agenti della polizia locale avevano accertato che la casa veniva utilizzata per “locazioni illecite” ed “attività illegali”. Si scoprì infatti che veniva utilizzata come casa di appuntamenti.

Prostituzione a Capaccio Paestum

Gli agenti del nucleo di polizia giudiziaria del comando dei vigili urbani misero fine a un’attività illegale che, stando alle indagini, andava avanti da diversi anni, fruttando migliaia di euro al mese. L’attività investigativa svolta con appostamenti, pedinamenti e numerosi accertamenti – appurò introiti di oltre 5mila euro al mese. Due gli uomini identificati e denunciati alla Procura della Repubblica per sfruttamento della prostituzione. L’operazione prese il via da segnalazioni dei residenti, stanchi del via vai di clienti che ad ogni ora del giorno e della notte raggiungevano l’appartamento.

Per la sua posizione strategica, a poche centinaia di metri dalle antiche mura di Paestum, l’immobile era peraltro facilmente raggiungibile; variegata risultava anche la scelta delle prostitute, che cambiavano spesso. Le indagini degli agenti consentirono anche di liberare le donne sfruttate, che vivevano al limite delle sopravvivenza, in una casa con gravi carenze igienico-sanitarie.

L’appartamento abusivo

L’appartamento, infatti, costruito in maniera totalmente abusiva e con ordine di abbattimento in atto, risultò infatti privo di acqua potabile e di collegamenti alla rete fognaria. Il proprietario, peraltro, fu poi denunciato anche per il furto dell’acqua consortile. I reflui venivano scaricati direttamente in un fiume vicino.

La perquisizione

Dopo la perquisizione, l’immobile fu sequestrato e gli uffici si sono attivati per favorirne la demolizione, in danno al proprietario, che dovrà poi rimborsare al Comune i costi sostenuti. Non si tratta del primo caso di abusi edilizi all’ombra dei templi.

E tantomeno dell’utilizzo di case per la prostituzione. Alcuni mesi fa, tre persone di origine romena furono denunciate, sempre a Capaccio Paestum, per i reati di induzione e favoreggiamento della prostituzione. Il tutto avveniva, in quella circostanza, all’interno di un appartamento in località Laura.

Fonte: la città

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