Caso di meningite all'università, dal Ruggi: «nessuna epidemia» – IL DOCUMENTO
SALERNO. Mentre le condizioni della studentessa avellinese non sembrano migliorare, si infoltisce la cerchia degli operatori sanitari che invitano alla prudenza la collettività e gli organi d’informazione.
Dopo il caso di meningite all’Università degli Studi di Salerno, infatti, sono pervenute oltre 250 chiamate al centralino della sede cittadina dell’Asl. E anche all’interno dell’Azienda Ospedaliera Universitaria “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” qualche timore di troppo tra gli addetti ai lavori c’è stato, tanto da spingere i medici del reparto Malattie Infettive a diffondere un comunicato (dai toni informali) tra i colleghi. Il senso è chiaro: niente panico.
“Dopo settimane di ripetuti allarmi”, comincia così il testo, “finalmente un po’ di tregua dai quotidiani che hanno generato terrore con ingiustificati ricorsi a misure di profilassi (vaccini e antibiotici) potenzialmente pericolosi”.
Seguono, poi, quattordici punti in cui vengono spiegate le ragioni per cui non è in corso alcuna epidemia: l’Italia è tra i paesi europei con la minore incidenza della malattia meningococcica; la vaccinazione di massa è riservata ai casi di epidemia (vale a dire nel caso in cui dovessero essere rilevati almeno cento casi di meningite ogni milione di abitanti nell’arco di tre mesi); il meningococco, a differenza di quel che si crede comunemente, ha scarsa diffusibilità.
Tutti gli altri punti del comunicato possono essere visionati dettagliatamente nell’allegato.
Il documento del Ruggi
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