Cronaca

Caso Silba, liquidazione rimandata per un difetto di notifiche

CAVA DE’ TIRRENI. Altri 30 giorni per sperare, un difetto di notifica salva per un altro mese il Gruppo Silba dalla liquidazione ormai certa. Posticipata l’udienza a Napoli, adesso i sindacati dovranno impegnarsi per cercare un’intesa con la proprietà. A darne notizia La Città.

Dopo la brutta notizia di ieri che sembrava aver fatto evaporare qualsiasi speranza i 330 dipendenti possono tirare un grande, seppure momentaneo, sospiro di sollievo. Sembrava infatti certo che la società fosse diretta verso la liquidazione, a causa dell’impossibilità di trovare un accordo che soddisfacesse tutte le parti.

«I primi cittadini si sono impegnati al massimo e ho ribadito che la Silba deve ai lavoratori ancora la mensilità di maggio, scaduta il 10 giugno scorso, pur avendo percepito dall’Asl Salerno le rimesse – ha detto Antonio Malangone della Uil Fpl provinciale – ci auguriamo che, in queste ore, ci possa essere ancora un avvicinamento ed un accordo da parte dei soci per scongiurare da parte del giudice la nomina di un commissario liquidatore per il gruppo che possiede le strutture sanitarie di Roccapiemonte e Cava de’ Tirreni.

Spero che, ancora una volta, possiamo scuotere le coscienze dei soci per il bene dei 330 lavoratori, delle loro famiglie e degli utenti disabili». All’incontro di ieri era assente la famiglia de Falco, soci del gruppo che hanno contestato non poco gli atteggiamenti degli altri soci.

Adesso lo slittamento della liquidazione potrebbe portare alla svolta positiva nella vertenza.

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