Cronaca

Castagna annuncia il suo arresto su Facebook

SALERNO. Nasce da una “soffiata” secondo cui Castagna sta girando armato, l’arresto dell’ex collaboratore di giustizia.

L’auto sulla quale viaggiava viene intercettata in via Notari, nella frazione di Capriglia. L’uomo in principio nega il possesso di armi ma poi cede e indica ai militari il borsone nero appoggiato sul sedile posteriore. Nella tasca laterale i carabinieri trovano un tirapugni in acciaio e una pistola giocattolo modificata per essere un’arma vera carica con cinque proiettili 7,65.

Il materiale viene sequestrato e per Castagna scatta l’arresto, ma è nell’udienza di convalida con cui il gip Donatella Mancini conferma il carcere che si apre un nuovo scenario su cui sono ora in corso le verifiche della Procura. Affiancato dal difensore Marco Martello, l’ex “pentito” ha spiegato al giudice di aver trovato l’arma sulle montagne di Capriglia e di averla tenuta con sé per difesa personale, preoccupato di ritorsioni della criminalità organizzata per le sue rivelazioni e allarmato dai colpi di pistola che pochi giorni fa sarebbero stati esplosi a ridosso della casa della fidanzata.

Il suo timore, come lui stesso ha affermato, è che qualcuno voglia fargliela pagare per le dichiarazioni rese nel periodo di collaborazione con gli inquirenti, rivelazioni relative alle nuove leve della criminalità cittadina e in particolare al clan Villacaro-D’Andrea a cui è attribuito l’omicidio, nel febbraio del 2007, di Donato Stellato. Agli inizi di luglio è stata notificata a Vincenzo D’Andrea e Vincenzo Villacaro (detto Ciro) anche un’ordinanza per l’omicidio, nell’agosto dello stesso anno, di Fabio Petrone, legatissimo Castagna e che secondo la Dda fu ucciso proprio perché si temeva che potesse seguire l’amico nella scelta collaborativa. Dopo la morte di Petrone anche Castagna fece marcia indietro, affermando tra l’altro di aver parlato sotto l’effetto di sostanze psicotrope, ma adesso gli inquirenti dovranno verificare se i suoi nuovi timori siano fondati e ricostruire la storia dei colpi di pistola verso l’appartamento della fidanzata. Intanto il gip ha convalidato l’arresto e accolto la richiesta del sostituto procuratore Maurizio Cardea per l’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, avanzando il dubbio che Castagna possa solo aver finto di non conoscere autori e mandanti dell’intimidazione di pochi giorni fa, meditando invece una vendetta personale. Gli arresti domiciliari non sono sufficienti a scongiurare il rischio – ha spiegato il giudice – nemmeno se accompagnati dal braccialetto elettronico, perché un’eventuale ritorsione potrebbe essere commissionata a terzi.

L’arresto lo aveva annunciato lui stesso dalla sua pagina Facebook: «Sto in caserma, aveva scritto poco prima di essere portato nel penitenziario di Fuorni, mi hanno arrestato grazie ai guappi e ai malandrini di Salerno. Mi tocca un po’ di carcere, ci vediamo tra qualche tempo o anno. Saluto le belle persone che mi vogliono bene»

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