Cronaca

Cava de’ Tirreni: Ex Cofima in vendita, costa 5 milioni. Polemica sui lavori di recupero

La giunta guidata dal sindaco Vincenzo Servalli ha dato indicazione di vendere l'immobile

Torna la polemica sull’ex Cofima di Cava de’ Tirreni. La giunta guidata dal sindaco Vincenzo Servalli ha dato indicazione di vendere l’immobile, acquistato nel 2010 dal Tribunale fallimentare per 3 milioni e 400mila euro. Nei giorni scorsi è stata predisposta una perizia di stima nella quale il prezzo è stato determinato cautelativamente in 5 milioni e 300 mila euro per poi essere inserito nell’elenco dei beni da alienare.

Ex Cofima: scoppia la polemica sui lavori di recupero

Come riporta Il Mattino, sul complesso immobiliare, però, aleggia ancora la problematica di una serie di difformità riscontrate, ovvero una maggiore edificazione del capannone industriale consistente in una superficie totale di 3800 metri quadri. Poiché non è stato ritenuto necessario procedere ad una regolarizzazione, ora l’unica strada prima di cercare di alienare il bene è la demolizione delle costruzioni abusive. Nei giorni scorsi, gli operai del Comune hanno cominciato alcuni lavori all’interno del capannone, eliminando i materiali accumulati negli anni ed eliminando le parti strutturali ammalorate, che rappresentavano un pericolo per l’incolumità degli stessi operai. Tali lavori però hanno innescato un vespaio di polemiche.

I dubbi dell’opposizione

Da più parti, a cominciare dal consigliere comunale di Forza Italia, Pasquale Senatore, sono stati sollevati dubbi sui lavori in corso e soprattutto sull’esistenza dei vari permessi e titoli autorizzativi per gli interventi. Da Palazzo di Città invece fanno sapere che sono stati eseguiti soltanto dei saggi preliminari sulle strutture che in molti punti risultano gravemente compromesse tant’è che il muretto sarebbe subito crollato. Nei prossimi giorni, sarà pubblicato una manifestazione di interesse rivolto a ditte specializzate che, con tutte le autorizzazioni del caso, procederanno allo smontaggio e al recupero del materiale della struttura in ferro, cosa che avverrà a costo zero per il Comune. 

Fonte: Il Mattino

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