Cronaca

Cava de’ Tirreni, processo a Polichetti: fissata l’udienza preliminare

CAVA DE’ TIRRENI. Per il processo all’ex vicesindaco di Cava de’ Tirreni, Enrico Polichetti, è stata fissata l’udienza preliminare che vedrà coinvolti anche Santoriello, Trapanese e Zullo.

Polichetti atteso nell’aula bunker del Tribunale di Salerno: fissata l’udienza preliminare

Udienza preliminare per l’ex vicesindaco di Cava Enrico Polichetti. L’accusa è quella di scambio politico mafioso e abuso di ufficio aggravato. Si terrà il 13 marzo nell’aula bunker di Salerno. Con Polichetti rischiano il processo Dante Zullo, Antonio Santoriello e il funzionario comunale Angelo Trapanese. Polichetti è finito sotto inchiesta nell’indagine dell’Antimafia sul gruppo capeggiato da Dante Zullo, il ras metelliano finito in carcere con la sua famiglia.

Per l’accusa sostenuta dal Pm Senatore l’ex vice sindaco avrebbe ottenuto l’appoggio di Dante Zullo in occasione delle elezioni comunali, in cambio dell’affidamento ad una cooperativa di ex detenuti di tutti i lavori necessari per il Municipio. Come si ritiene sia avvenuto nel 2016 in occasione della Festa della pizza, per la quale è accusato di aver favorito una società degli Zullo con la complicità del funzionario Angelo Trapanese (responsabile del servizio Tributi). La manifestazione fu gestita dall’associazione “Promo Cava”, riferibile a uomini del sodalizio, e secondo le indagini l’autorizzazione fu data nonostante carenze istruttorie e violazioni regolamentari che assessore e funzionario avrebbero taciuto al sindaco Servalli.

Gli illeciti sarebbero continuati nel corso dell’evento, applicando sull’occupazione di suolo pubblico una tariffa agevolata e chiudendo un occhio sulle sanzioni per un’estensione più che doppia rispetto a quella autorizzata. Di qui l’accusa di scambio politico mafioso e abuso d’ufficio aggravato. L’ipotesi di accusa è contenuta nello stralcio all’inchiesta principale, quella di associazione per delinquere finalizzata all’usura, estorsione e spaccio di droga. Gli inquirenti, però, sostengono che i due filoni sono convergenti, ipotesi che non ha trovato d’accordo finora i giudici. Sia il gip, in sede di ordinanza, sia il Riesame non hanno ravvisato l’esigenza di una misura cautelare grave qual è il carcere. Il nome di Polichetti è stato fatto da un collaboratore di giustizia, Giovanni Sorrentino, secondo il quale il vicesindaco avrebbe incontrato in più occasioni Dante Zullo ed esponenti della sua famiglia, dai quali potrebbe aver ricevuto appoggio alle ultime elezioni amministrative.

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