Politica

Cava de’ Tirreni, i redditi. Quanto guadagnano sindaco, assessori e consiglieri?

Quanto guadagnano sindaco, assessori e consiglieri comunali di Cava de’ Tirreni? Ecco i redditi del sindaco Vincenzo Servalli, degli assessori e dei consiglieri comunali. I redditi sono stati acquisiti dal sito ufficiale del Comune e dall’amministrazione trasparente.

Quanto guadagnano sindaco, assessori e consiglieri di Cava de’ Tirreni?

Degli attuali amministratori in carica, non vengono pubblicati tutti i redditi sul sito ufficiale del Comune di Cava de’ Tirreni e molti presentano per anni diversi lo stesso reddito di quello precedente oppure non sono chiaramente leggibili.

Comune di Cava de’ Tirreni: i redditi degli amministratori

  • Vincenzo Servalli (sindaco):
    • Professione: consulente assicurativo e creditizio
    • Reddito 2012: 28.309 euro
    • Reddito 2013: 26.309 euro
    • Reddito 2014: 19.154 euro
    • Reddito 2015: 35.612 euro
    • Reddito 2016: 61.531 euro
    • Reddito 2017: 56.444 euro
    • Reddito 2018: non comunicati
    • Reddito 2019: non comunicati
  • Armando Lamberti (vice sindaco):
    • Professione: docente universitario
    • Reddito 2015: 40.326 euro
    • Reddito 2016: 40.481 euro
    • Reddito 2017: non comunicati
    • Reddito 2018: 41.578 euro
  • Annamaria Altobello (assessore):
    • Professione: ingegnere
    • Reddito 2015: 41.673 euro
    • Reddito 2016: 49.930 euro
    • Reddito 2017: 38.291 euro
    • Reddito 2018: dati non comunicati
    • Reddito 2019: 1.139 euro
  • Antonella Garofalo (assessore):
    • Professione: non comunicato
    • Reddito 2018: 9.240 euro
    • Reddito 2019: dati non comunicati
  • Giovanna Minieri (assessore):
    • Professione: architetto
    • Reddito 2015: 21.426 euro
    • Reddito 2016: 31.969 euro
    • Reddito 2017: 31.969 euro
    • Reddito 2018: dati non comunicati
    • Reddito 2019: dati non comunicati
  • Adolfo Salsano (assessore):
    • Professione: ragioniere e perito commerciale
    • Reddito 2014: 63.277 euro
    • Reddito 2015: 71.511 euro
    • Reddito 2016: 74.221 euro
    • Reddito 2018: dati non comunicati
    • Reddito 2019: dati non comunicati
  • Giovanni Del Vecchio (assessore):
    • Professione: avvocato
    • Reddito 2012: 22.837 euro
    • Reddito 2013: dati non comunicati
    • Reddito 2014: 33.442 euro
    • Reddito 2015: 33.304 euro
    • Reddito 2016: 33.568 euro
    • Reddito 2017: 18.578 euro
    • Reddito 2018: dati non comunicati
    • Reddito 2019: dati non comunicati
  • Lorena Iuliano (presidente del consiglio comunale):
    • Professione: avvocato
    • Reddito 2014: 8.592 euro
    • Reddito 2015: 12.572 euro
    • Reddito 2016: 33.568 euro
    • Reddito 2017: dati non comunicati
    • Reddito 2018: dati non comunicati
    • Reddito 2019: dati non comunicati
  • Renato Aliberti (consigliere comunale):
    • Professione: imprenditore
    • Reddito 2013: 107.127 euro
    • Reddito 2014: 30.351 euro
    • Reddito 2015: 108.248 euro
    • Reddito 2016: 78.997 euro
    • Reddito 2017: 89.208 euro
    • Reddito 2018: 75.859 euro
    • Reddito 2019: dati non comunicati
  • Gerardo Baldi (consigliere comunale):
    • Professione: operaio
    • Reddito 2012: dati non comunicati
    • Reddito 2013:  10.382 euro
    • Reddito 2014: dati non comunicati
    • Reddito 2015: dati non comunicati
    • Reddito 2016: 12.103,48 euro
    • Reddito 2017: 13,226 euro
    • Reddito 2018: 15,648 euro
    • Reddito 2019: dati non comunicati
  • Antonio Barbuti (consigliere comunale):
    • Professione: avvocato
    • Reddito 2012: 57.517 euro
    • Reddito 2013: 24,900 euro
    • Reddito 2014: 58.413 euro
    • Reddito 2015: dati non comunicati
    • Reddito 2016: 43.640 euro
    • Reddito 2017: dati non comunicati
    • Reddito 2018: dati non comunicati
    • Reddito 2019: dati non comunicati
  • Marisa Biroccino (consigliere comunale):
    • Professione: impiego non comunicato
    • Reddito 2015: 512 euro
    • Reddito 2016: 1.845 euro
    • Reddito 2017: 1.264 euro
    • Reddito 2018: 1.298 euro
    • Reddito 2019: dati non comunicati
  • Eugenio Canora (consigliere comunale):
    • Professione: consulente finanziario
    • Reddito 2014: dati non comunicati
    • Reddito 2015: 16.991 euro
    • Reddito 2016: 23.388 euro
    • Reddito 2017: 22.551 euro
    • Reddito 2018: 23.046 euro
    • Reddito 2019: dati non comunicati
  • Matteo Monetta (consigliere comunale):
    • Professione: disoccupato
    • Reddito 2016: 22.261 euro
    • Reddito 2015: 16.991 euro
    • Reddito 2014: dati non comunicati
    • Reddito 2013: dati non comunicati
    • Reddito 2012: dati non comunicati
    • Reddito 2017: dati non comunicati
    • Reddito 2018: dati non comunicati
    • Reddito 2019: dati non comunicati
  • Pasquale Senatore (consigliere comunale):
    • Professione: disoccupato
    • Reddito 2012: dati non comunicati
    • Reddito 2013: 2.766,96 euro
    • Reddito 2014: 2.322,88 euro
    • Reddito 2015: 2.662 euro
    • Reddito 2016: dati non comunicati
    • Reddito 2017: 1.401 euro
    • Reddito 2018: 1.503 euro
    • Reddito 2019: dati non comunicati
  • Enrico Farano (consigliere comunale):
    • Professione: avvocato
    • Reddito 2014: 13.985 euro
    • Reddito 2015: 11.634 euro
    • Reddito 2016: 24.290 euro
    • Reddito 2017: dati non comunicati
    • Reddito 2018: 47.447 euro
    • Reddito 2019: dati non comunicati
  • Clelia Ferrara (consigliere comunale):
    • Professione: collaboratrice studio legale
    • Reddito 2013: 0 euro
    • Reddito 2014: dati non leggibili
    • Reddito 2015: 0 euro
    • Reddito 2016: 7.611 euro
    • Reddito 2017: 5.000 euro
    • Reddito 2018: dati non comunicati
    • Reddito 2019: dati non comunicati
  • Francesca Brunetto (consigliere comunale):
    • Professione: avvocato
    • Reddito 2017: 24.796 euro
    • Reddito 2018: dati non comunicati
    • Reddito 2019: dati non comunicati
  • Marco Galdi (consigliere comunale):
    • Professione: avvocato
    • Reddito 2009: 143.985 euro
    • Reddito 2008: 109.069 euro
    • Reddito 2010: 111.761 euro
    • Reddito 2011: 72.109 euro
    • Reddito 2012: dati non comunicati
    • Reddito 2013: 69.657 euro
    • Reddito 2014: 70.127 euro
    • Reddito 2015: 58.504 euro
    • Reddito 2016: dati non comunicati
    • Reddito 2017: 52.198 euro
    • Reddito 2018: dati non comunicati
    • Reddito 2019: dati non comunicati
  • Giuliano Galdo (consigliere comunale):
    • Professione: dipendente
    • Reddito 2014: 26.933 euro
    • Reddito 2015: 30.402 euro
    • Reddito 2016: 34.353,91 euro
    • Reddito 2017: 34.471 euro
    • Reddito 2018: dati non comunicati
    • Reddito 2019: dati non comunicati
  • Vincenzo Lamberti (consigliere comunale):
    • Professione: non comunicato
    • Reddito 2013: 26.628,09 euro
    • Reddito 2014: 27.955 euro
    • Reddito 2015: 13.767,86 euro
    • Reddito 2016: dati non comunicati
    • Reddito 2017: 1.366,4 euro
    • Reddito 2018: 1.093,12 euro
    • Reddito 2019: dati non comunicati
  • Paola Landi (consigliere comunale):
    • Professione: medico
    • Reddito 2014: 47.877 euro
    • Reddito 2015: 44.329 euro
    • Reddito 2016: 44.042 euro
    • Reddito 2017: 53.693 euro
    • Reddito 2018: dati non comunicati
    • Reddito 2019: dati non comunicati
  • Massimo Laudato (consigliere comunale):
    • Professione: avvocato
    • Reddito 2014: 11.930 euro
    • Reddito 2015: 21.998 euro
    • Reddito 2016: 14.113 euro
    • Reddito 2017: 5.361 euro
    • Reddito 2018: dati non comunicati
    • Reddito 2019: dati non comunicati
  • Francesco Manzo (consigliere comunale):
    • Professione: amministratore condominio
    • Reddito 2015: 25.957 euro
    • Reddito 2016: 29.005 euro
    • Reddito 2017: 25.818 euro
    • Reddito 2018: 24.125 euro
    • Reddito 2019: dati non comunicati
  • Luca Narbone (consigliere comunale):<
    • Professione: aeronautica militare
    • Reddito 2014: 19.983,33 euro
    • Reddito 2015: 21.345,61 euro
    • Reddito 2016: 21.208,05 euro
    • Reddito 2017: 23.194, 53 euro
    • Reddito 2018: dati non comunicati
    • Reddito 2019: dati non comunicati
  •  Anna Padovano Sorrentino (consigliere comunale):
    • Professione: commercialista
    • Reddito 2014: 11.585,89 euro
    • Reddito 2015: dati non comunicati
    • Reddito 2016: 1.262,16 euro
    • Reddito 2017: 8.120,14 euro
    • Reddito 2018: dati non comunicati
    • Reddito 2019: dati non comunicati
  • Antonio Palumbo (consigliere comunale):
    • Professione: architetto
    • Reddito 2012: 2.174,00 euro
    • Reddito 2013: 1.171,00 euro
    • Reddito 2014: dati non comunicati
    • Reddito 2016: 13.204,78 euro
    • Reddito 2017: 16.463,58 euro
    • Reddito 2018: dati non comunicati
    • Reddito 2019: dati non comunicati
  • Vincenzo Passa (consigliere comunale):<
    • Professione: dirigente scolastico
    • Reddito 2012: 65.703,00 euro
    • Reddito 2013: 70.378,00 euro
    • Reddito 2014: 78.435,00 euro
    • Reddito 2015: 56.202,00 euro
    • Reddito 2016: 53.018 euro
    • Reddito 2017: 53.142 euro
    • Reddito 2018: 55.413 euro
    • Reddito 2019: dati non comunicati
  • Giuseppe Apicella (consigliere comunale):
    • Professione: non comunicato
    • Reddito 2017: 36.897 euro
    • Reddito 2018: 38.905 euro
    • Reddito 2019: dati non comunicati
  • Salvatore Balestrino (consigliere comunale):
    • Professione: non comunicato
    • Reddito 2017: 2.839 euro
    • Reddito 2018: 2.805 euro
    • Reddito 2019: dati non comunicati

Perché è obbligatorio pubblicare i redditi dei titolari di incarichi politici?

Riferimento normativo:

Rif. normativo Artt. 13 e 14 D. Lgs. n. 33/2013 come modificato dall’art. 13 del d.lgs. n. 97 del 2016
Art. 13 – Obblighi di pubblicazione concernenti l’organizzazione delle pubbliche amministrazioni
1. Le pubbliche amministrazioni pubblicano e aggiornano le informazioni e i dati concernenti la propria organizzazione, corredati dai documenti anche normativi di riferimento. Sono pubblicati, tra gli altri, i dati relativi:
a) agli organi di indirizzo politico e di amministrazione e gestione, con l’indicazione delle rispettive competenze;

Art. 14 – Obblighi di pubblicazione concernenti i componenti degli organi di indirizzo politico
1. Con riferimento ai titolari di incarichi politici, di carattere elettivo o comunque di esercizio di poteri di indirizzo politico, di livello statale regionale e locale, le pubbliche amministrazioni pubblicano con riferimento a tutti i propri componenti, i seguenti documenti ed informazioni:

  1. l’atto di nomina o di proclamazione, con l’indicazione della durata dell’incarico o del mandato elettivo;
  2. il curriculum;
  3. i compensi di qualsiasi natura connessi all’assunzione della carica; gli importi di viaggi di servizio e missioni pagati con fondi pubblici;
  4. i dati relativi all’assunzione di altre cariche, presso enti pubblici o privati, ed i relativi compensi a qualsiasi titolo corrisposti;
  5. gli altri eventuali incarichi con oneri a carico della finanza pubblica e l’indicazione dei compensi spettanti;
  6. le dichiarazioni di cui all’articolo 2, della legge 5 luglio1982, n. 441, nonché le attestazioni e dichiarazioni di cui agli articoli 3 e 4 della medesima legge, come modificata dal presente decreto, limitatamente al soggetto, al coniuge non separato e ai parenti entro il secondo grado, ove gli stessi vi consentano. Viene in ogni caso data evidenza al mancato consenso. Alle informazioni di cui alla presente lettera concernenti soggetti diversi dal titolare dell’organo di indirizzo politico non si applicano le disposizioni di cui all’articolo 7.

1-bis. Le pubbliche amministrazioni pubblicano i dati di cui al comma 1 per i titolari di incarichi o cariche di amministrazione, di direzione o di governo comunque denominati, salvo che siano attribuiti a titolo gratuito, e per i titolari di incarichi dirigenziali, a qualsiasi titolo conferiti, ivi inclusi quelli conferiti discrezionalmente dall’organo di indirizzo politico senza procedure pubbliche di selezione.
2. Le pubbliche amministrazioni pubblicano i dati cui al comma 1 entro tre mesi dalla elezione o dalla nomina e per i tre anni successivi dalla cessazione del mandato o dell’incarico dei soggetti, salve le informazioni concernenti la situazione patrimoniale e, ove consentita, la dichiarazione del coniuge non separato e dei parenti entro il secondo grado, che vengono pubblicate fino alla cessazione dell’incarico o del mandato. Decorso il termine di pubblicazione ai sensi del presente comma le informazioni e i dati concernenti la situazione patrimoniale non vengono trasferiti nelle sezioni di archivio.”

Dichiarazione non obbligatoria per i comuni sotto i 15mila abitanti

N.B.: La dichiarazione ex art. 14 c.1, lett. f) D. Lgs. 33/2013 non è dovuta per i componenti degli organi di indirizzo politico nei comuni con popolazione inferiore ai 15.000 abitanti (Del. ANAC n. 144/2014 e n. 241/2017)

Cosa succede se non si pubblicano i dati? Le sanzioni

L’art 437 del  dlgs n. 97 /16 è intervenuto modificato l’art 46 del dlgs 33/2013 precisando che “l’inadempimento degli obblighi di pubblicazione previsti dalla normativa vigente e il rifiuto, il differimento e la limitazione dell’accesso civico, al di fuori delle ipotesi previste dall’articolo 5-bis, costituiscono elemento di valutazione della responsabilità dirigenziale, eventuale causa di responsabilità per danno all’immagine dell’amministrazione e sono comunque valutati ai fini della corresponsione della retribuzione di risultato e del trattamento accessorio collegato alla performance individuale dei responsabili.

Inoltre l’art. 36 della stessa legge modificando la disciplina dell’art 45 del D. Lgs.  n. 33/2013  , attribuisce ad “Anac un potere di ordine al corretto e tempestivo assolvimento degli obblighi di pubblicazione”.  Infatti  ove l’Auorità rilevi la mancata pubblicazione di atti, documenti e informazioni, ne ordina la relativa pubblicazione entro 30 giorni. Il mancato adempimento costituisce illecito disciplinare. Anac segnala l’inottemperanza all’Ufficio per i procedimenti disciplinari nonché alla Corte dei conti, ove ravvisi anche altri profili di responsabilità.

La mancata pubblicazione di tutti gli incarichi, esterni e interni, nella sezione “Amministrazione Trasparente” dell’Ente, determina l’applicazione delle sanzioni per l’avvenuta erogazione dell’indennità di risultato ai dirigenti responsabili del conferimento degli incarichi. È quanto affermato dalla Corte dei Conti con sentenza n.185/2018, la quale continua affermando che il danno discende «dalla violazione gravemente colposa di un preciso obbligo normativo, vigente all’epoca in cui la condotta è stata posta in essere, cui è conseguita una spesa indebita per l’ente locale».

Per eventuali errori, comunicazioni o segnalazioni, scrivere a direttore@occhionotizie.it

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