Cronaca

Cava de’ Tirreni, rimossi i sigilli a “La Boutique del pane”

CAVA DE’ TIRRENI. Rimossi i sigilli ai punti de “La Boutique del pane” di Cava de’ Tirreni: Antonio Marino è tornato in possesso di tutte le quote societarie.

“La Boutique del pane” riapre i battenti: rimossi i sigilli

Dissequestrate tutte le quote societarie di Antonio Di Marino per un valore di due milioni di euro. La decisione è arrivata da Tribunale del Riesame. Antonio Di Marino, difeso da Arturo Della Monica, torna in possesso di tutte le quote societarie de “La Boutique del pane Srl”, con sede legale e operativa a Cava de’ Tirreni e con ben cinque punti vendita. I sigilli ai beni dell’imprenditore metallizzano, noto agli investigatori come il panettiere del clan Zullo, di Cava de’ Tirreni erano apposti nello scorso mese di settembre dalla sezione operativa della Dia di Salerno in esecuzione di un decreto preventivo disposto dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Salerno, su richiesta della direzione distrettuale antimafia.

Di Marino, finì in carcere lo scorso 13 settembre, quando gli agenti della Dia, su richiesta del Tribunale di Salerno, arrestarono 14 persone accusate a vario titolo, dei reati di associazione di tipo mafioso, estorsione e usura commessi con l’aggravante del metodo mafioso, nonché associazione per delinquere finalizzata al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti. Il sequestro fu il risultato di articolate e minuziose attività di indagine patrimoniale condotte dalla Dia di Salerno, che consentirono di far emergere una significativa sproporzione patrimoniale a carico di Antonio Di Marino, rispetto alle patrimonialità esigue determinate dall’attività lavorativa condotta dallo stesso. Il valore complessivo del sequestri era di circa due milioni di euro. I giudici del Riesame hanno invece appurato che i soldi investiti nella “Boutique del pane” erano tutti di lecita provenienza e proporzionato all’attività svolta.


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