Politica

Cava, pazienti dirottati dal "Ruggi": preoccupato Antonacchio

CAVA DE TIRRENI. Come riporta il blog “Politicademente”, le preoccupazioni del Segretario provinciale della CILS FP, Pietro Antonacchio, sfociano in tuonanti dichiarazioni: «Preoccupa apprendere dalla stampa  – afferma il Segretario Generale della CISL FP di Salerno – che il Ruggi PO di Salerno, secondo il Direttore della Chirurgia Generale del PO Santa Maria dell’Olmo di Cava dei Tirreni, dirotterebbe i casi chirurgici complessi verso l’ospedale cavese. Se tale notizia fosse veritiera, – si evince dalle preoccupate dichiarazioni di Antonacchio – ci sarebbe da preoccuparsi per la sicurezza dei pazienti dal momento che presso il PO Ruggi di Salerno, c’è un DEA di II livello che assicura prestazioni e  funzioni della più alta qualificazione legate all’emergenza, (rianimazione, cardiologia con UTIC, laboratorio di analisi chimico-cliniche e microbiologiche, diagnostica per immagini e trasfusionali, cardiochirurgia, TIN, chirurgia vascolare, chirurgia toracica) che, a rigor di logica, dovrebbe accogliere i casi chirurgici più complicati. Purtroppo alle preoccupazioni del Segretario provinciale della CISL FP Pietro Antonacchio non si può che rispondere: questi sono gli effetti di questa continuità nella gestione della Sanità in Campania e nel salernitano. Effetti che partono da lontano: dal duo Antonio Bassolino-Antonio Valiante, che sembrebbe pensarono “sistemare” le loro Sanità del Napoletano e del Vallo della Lucania, lasciando a De Luca l’Isola “infelice” del PO Ruggi di Salerno (terra dell’attuale Governatore De Luca); effetti che si sono consolidati sotto la gestione Stefano Caldoro; e che si sono definitivamente assestati sotto la “rivoluzionaria” gestione di Vincenzo De Luca.Se fosse confermato quanto dichiarato dal Direttore della Chirurgia Generale del PO Santa Maria dell’Olmo di Cava dei Tirreni, – conclude il Segretario Provinciale della CISL FP – emergerebbe un problema di organizzazione generale dell’AOU Ruggi, che consente un flusso migratorio di pazienti con patologie chirurgiche gravi verso un PO periferico non attrezzato per fronteggiare tali casi, determinando una situazione di pericolo per l’utenza, che merita una seria riflessione e un confronto nelle sedi opportune».

Secondo Massimo Del Mese, ci sono riposte al contrario protratte da questa “continuità politica della Sanità”, nel momento in cui esercita una “migrazione sanitaria” da una collaudata e centrale a un altra incerta e periferica come l’ospedale cavese. Valeria Ciarambino (alla regione con il Movimento 5 Stelle) ha avuto modo di contestare e denunciare duramente pensando a questa grave situazione in cui versa la sanità del salernitano.

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