Cronaca

Censis boccia Università della Campania: esplode la reazione

“Chi, in questi giorni, deve decidere a quale università iscriversi non deve dare molto peso alla ricerca del Censis perché di certo i servizi non possono essere la ragione per cui si sceglie un ateneo piuttosto che un altro”.

Censis boccia Università della Campania: esplode la reazione

Lo ha detto il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, componente della Commissione Università che, per anni, è stato leader degli studenti e ha fondato la più importante associazione studentesca del Mezzogiorno, La Confederazione, per il quale “nella scelta dell’Università bisognerebbe guardare soprattutto all’offerta didattica e alla qualità dei docenti, anche se i servizi sono importanti e bisogna lavorare per migliorarli”.

“Purtroppo, abbiamo ereditato una situazione disastrosa e, considerando i limiti di spesa, abbiamo comunque fatto molto, soprattutto se si considera il lavoro per garantire l’erogazione delle borse di studio che, nel 2015, quando ci siamo insediati, venivano pagate con ritardi di anni e in maniera incompleta” ha aggiunto Borrelli sottolineando che “grazie all’impegno di questa Amministrazione, nel corso del 2016, sono state pagate tutte le borse di studio arretrate, ferme al 2013, e si è cominciato a erogare quanto dovuto nei termini previsti, entro l’anno accademico per cui si chiedono”.

“Per migliorare i servizi, inoltre, siamo riusciti a garantire il trasporto pubblico gratuito per quasi tutti gli studenti campani con un risparmio che può arrivare anche a qualche migliaio di euro per quelle famiglie che hanno almeno due studenti nel nucleo familiare” ha aggiunto Borrelli per il quale “ora la sfida è migliorare l’offerta di altri servizi, a cominciare dalle residenze universitarie, per le quali si potrebbe pensare anche a utilizzare gli immobili di proprietà della Regione che, al momento, sono inutilizzati, come l’ex albergo Universo in piazza Carità a Napoli e, in questa difficile sfida, un aiuto determinante potrebbe arrivare dall’accorpamento delle Aziende per il diritto allo studio in un’unica azienda, un accorpamento che farà risparmiare sicuramente”.

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio