Inchiesta

Cento clochard al gelo, task force per aiutare gli “invisibili”

SALERNO. Le temperature calate improvvisamente al di sotto dello zero fanno scattare l’allerta freddo a Salerno. A rischio sono soprattutto i tanti senza tetto che vivono in strada e cercano riparo in alloggi di fortuna. Circa un centinaio di persone, anche se è difficile dare un numero preciso considerato che tanti sono di passaggio e non fanno della stanzialità una regola. Si potrebbe parlare di emergenza, ma negli ultimi anni la Caritas diocesana ha cercato di uscire dalla logica di interventi mirati solo a superare i momenti critici. La risposta alla povertà è quotidiana e prescinde dalle situazioni contingenti. Tante le strutture di accoglienza sul territorio. In pieno centro storico sono venti le persone accolte nel dormitorio aperto nei locali della chiesa di Santa Maria dei Barbuti. Lavori specifici, tra l’altro costosi, hanno creato locali messi al servizio dei poveri, dieci donne e dieci uomini, rispettando il valore storico della struttura. Le persone accolte sono perlopiù di nazionalità italiana, molti i salernitani. Come ogni anno, nei mesi invernali, anche i missionari saveriani, il cui Istituto è nel rione Petrosino, danno accoglienza a sedici senza fissa dimora, in questo caso soprattutto stranieri e tutti uomini. Al dormitorio Caritas di via Bottiglieri alloggiano invece trenta stranieri mentre dodici persone sono accolte nella struttura della parrocchia di San Paolo, ancora nel rione Petrosino. In provincia, a Campolongo di Eboli, è aperta Casa Betlemme, struttura attiva nella Villa Falcone e Borsellino, un edificio confiscato alla camorra e oggi interamente destinato all’accoglienza. Qui alloggiano diciotto ragazzi, tutti stranieri che lavorano nei campi agricoli della Valle del Sele, ma che non saprebbero dove trovare accoglienza.

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