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Cicerale: riapre abusivamente canile sequestrato per maltrattamenti

Riapre abusivamente il canile di Cicerale. Era stato chiuso per maltrattamenti nel 2009.

La prima denuncia nel 2006 da parte del presidente Aipa Angela Luongo che scriveva: «per raggiungere questo girone infernale ho impiegato due ore di viaggio, un tornante dopo l’altro, come sulle montagne russe, mi sono inerpicata sulle colline che a strapiombo cadono sulla costa cilentana, un’ altro mondo, ai confini della realtà, recintata da teloni neri che nascondono l’orrore. Ecco l’oasi di ciotola, il rifugio di Cicerale, chilometri quadrati di bosco trasformati in forni crematori d’estate e pozzanghere argillose d’inverno, anche il prato verde ha smesso di esistere, si è consumato ed estinto a causa dello strofinio con la cute di centinaia-migliaia di cani transitati in quell’incubo, non un abbaio ma un boato di latrati proveniva da tutta la collina, una stradina che scendeva tortuosa mi portava all’ingresso del gulag».

Sigillato, dopo 9 anni riapre abusivamente, senza nessun intervento delle amministrazioni interessate

«Come Portavoce Parlamentare del Movimento 5 stelle da diversi mesi ricevevo segnalazioni nelle quali mi veniva raccontato che il canile di Cicerale ufficialmente chiuso da 8 anni, sarebbe nuovamente pieno di cani e inoltre all’interno ci sarebbero cani posti sotto sequestro – dichiara Paolo Bernini, Portavoce alla Camera del M5S – mi sono recato sul posto chiedendo il supporto delle forze dell’Ordine, senza ottenerlo.

Addirittura in uno dei colloqui in caserma sono stato tranquillizzato sul fatto che nella struttura non fossero presenti cani ma, dal mio sopralluogo esterno in compagnia della Polizia Municipale, è emerso tutt’altro.

Parrebbe quindi, che la struttura sia abusivamente gestita da persone/associazioni del posto. Nessun censimento degli animali, nessuna garanzia che ci siano i fondi necessari al sostentamento degli animali, nessuna profilassi veterinaria demandata dall’Asl, nessun controllo su eventuali deportazioni al Nord Italia.

Appare inutile precisare che non so in che condizioni di salute siano gli animali ma è certo che non bastano l’amore o le buone intenzioni: i cani sono animali con proprie esigenze etologiche e il rispetto della normativa vigente in materia di benessere animale è d’obbligo.

Al momento non è possibile neppure sapere di chi siano i cani in struttura.
Tra l’altro, dinnanzi al canile erano presenti confezioni vuote di farmaci, il che fa pensare ad una gestione “fai da te” in cui, tra assenza dello stato e volontariato non professionalizzato a rimetterci sono sempre gli animali.

Mi occuperó della situazione con un’interrogazione ai Ministeri competenti affinché sia ripristinata la legalità e sia colmata la latitanza delle istituzioni in questi territori flagellati dalla piaga del randagismo. È inconcepibile pensare che si possa arginare tale fenomeno costringendo i cani a vivere in una struttura che, qualora confermato quanto segnalatomi, non sarebbe idonea nè strutturalmente nè dal punto di vista delle autorizzazioni necessarie.

Appare dunque necessario che i Sindaci comincino a prendere seri provvedimenti e non fingano di non sapere. Nel canile di Cicerale, 10 anni dopo, qualcosa non va».

La struttura, a discapito di quanto raccontavano da 20 anni amministratori locali e Nas, fu chiusa grazie all’intervento dell’ allora Sottosegretario Martini, e successiva intercessione del Sindaco, che con l’Ordinanza sindacale n°18 del 25 maggio 2009, revocó al Sig. Cafasso, l’autorizzazione a detenere cani nella struttura.


Il video

 

 


Il servizio di Striscia la Notizia del 2011

 

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