Cronaca

Cilento, soccorsi ritardano di due ore

 

SAN MAURO CILENTO. Una donna cade e immediatamente viene allertata l’ambulanza del 118 che però impiegherà circa due ore e mezza per raggiungere il pronto soccorso. Il fatto è accaduto nella mattinata di sabato 18 luglio a San Mauro Cilento. A dare la notizia è stato il sindaco Carlo Pisacane che, in una lettera scritta al Presidente della Regione Campania, all’assessore regionale alla Sanità, alla Procura della Repubblica di Vallo della Lucania e all’ASL di Salerno, denuncia il grave problema della disorganizzazione da parte dei sanitari.

Nella missiva il sindaco spiega come sono andate le cose e il disagio causato dal 118 che ha tardato l’arrivo dalla persona infortunata. La donna è caduta alle ore 7:15 e immediatamente sono stati chiamati i soccorsi. L’ambulanza, arrivata poi sul posto dopo due ore dalla chiamata, è partito dal Comune di Castellabate che dista circa 20 km, nonostante ci fosse un altro mezzo libero ad appena 6 km presso il centro di Acciaroli di Pollica. Il primo cittadino ha messo poi in evidenza anche la poca professionalità da parte del personale di bordo, e cosa ancora più grave l’incongruenza delle informazioni ricevute dalla centrale operativa  del 118.

Hanno fatto sapere che la dottoressa di turno non era a conoscenza del perché l’ambulanza ha impiegato tutto questo tempo per raggiungere la donna ferita, visto che alla centrale risultava soltanto un intervento delle ore 7 a Centola, quindi era evidente che ci fossero altre ambulanze libere (Acciaroli e Ascea).

Dal rapporto compilato dal personale del 118 giunto sul posto, risulta che la chiamata era stata effettuata alle ore 07:22 e l’ambulanza era giunta a San Mauro Cilento alle ore 08:22 e al pronto soccorso alle ore 10:08, ossia un’ora per raggiungere la donna ferita e un’ora e mezza circa per raggiungere l’ospedale.

Pisacane chiede una rivisitazione dei collegamenti e dei presidi sanitari per servire al meglio il territorio, e in particolare chiede che l’area del Parco del Cilento e i comuni montani e rurali “non soffrano la fallacità dell’assistenza per mancanza di adeguata programmazione, che pregiudica diritti inviolabili della persona garantiti anche dalla carta costituzionale, come il diritto alla salute e all’assistenza sanitaria”.

«Ormai siamo abbandonati a noi stessi – spiega ancora Pisacane –  la cattiva gestione della sanità sta raggiungendo livelli altissimi che porteranno gravi problemi se la situazione non dovesse in breve tempo migliorare. Anche altri sindaci del territorio la pensano come me e noi rappresentiamo il volere del popolo che ormai è stanco di questi continui problemi».

 

 

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