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Cinema San Demetrio, terzo appuntamento con i registi del territorio: Di Cicilia presenta "Irpinia Mon Amour"

Venerdi 27 maggio alle ore 19,30, in collaborazione con l’Associazione In giro per voi, presso il cinema San Demetrio di Salerno di Rodolfo Giuliano, dopo “I milionari ” di Alessandro Piva e “Due euro l’ora ” di Andrea D’ambrosio”, ecco al terzo appuntamento della mini rassegna di registi del territorio, “M’impegno al cinema” , il regista irpino Di Cicilia  .

Un nuovo incontro\dibattito e la proiezione a seguire del film :“Irpinia, mon amour” con la presentazione di  Daniele Caramagna che  avrà ospite sul palco il regista Federico di Cicilia. Scottanti i temi del film : Il consumo del suolo, le speculazioni, il disastro ambientale.

“Irpinia, mon amour”nasce a seguito della realizzazione e della riuscita del film “L’ultimo goal” di Federico Di Cicilia, presentato in anteprima mondiale al Giffoni film festival nel 2013 e vincitore di diversi premi. L’idea di utilizzare l’Irpinia come set naturale e sociale si sviluppa e si acuisce in questo nuovo film a metà tra il documentario e la fiction.

Nonostante il progetto sia ancora in valutazione presso il Ministero, per il riconoscimento dell’Interesse Culturale, la JAM FILM, con un budget strettissimo e grazie alla collaborazione di tecnici e artisti irpini, e l’amichevole partecipazione di Franco Pinelli e altri giovani attori, è riuscita a completare il film.

“Irpinia, mon amour” è una sorta di film ad episodi, legati dal filo rosso dell’eterno dilemma dell’uomo che nasce al sud. L’impossibilità di esprimersi intellettualmente e realizzarsi economicamente senza essere costretti a compromessi. Il nostro intento è perciò raccontare il disfacimento sociale e culturale di un popolo che dalla tragedia del terremoto dell’80 ha subito una serie di scippi politici. Il deserto mentale e culturale della vita quotidiana delle zone interne dell’Irpinia, viene appaiata al deserto silenzioso e pericoloso dell’Afganistan. I grotteschi tentativi di suicidio del giovane disoccupato senza speranza sembrano urlare tutta la sofferenza di un territorio da sempre serbatoio di voti e preso in considerazione dalla politica solo per lo sfruttamento attraverso le “grandi opere” (terremoto, discariche, trivellazioni petrolifere).

Il tentativo di ribellione finale dei giovani che ritrovano nei vecchi briganti abitanti della zona, la loro fonte di ispirazione, sintetizza lo scoramento e la totale mancanza di fiducia nel futuro e soprattutto nello Stato. Attraverso ricostruzioni, filmati di repertorio e interventi d’autore, la docu-fiction, si ripropone di dare voce ai popoli di quelle aree interne del mezzogiorno che ancora formano l’ossatura centrale della questione meridionale. La trama, che per scelta, abbiamo deciso di svelare un pezzo alla volta, attraverso la pubblicazione sulla nostra pagina facebook “Irpinia, mon amour – il film” di brevi filmati tratti dall’opera, è un po’ come le scatole cinesi. Così, l’ansia della separazione del militare professionista in servizio in Afghanistan, l’insofferenza per la vita del giovane disoccupato, il piano sovversivo dei soliti antagonisti, la ricerca e la disillusione del giovane studente-intellettuale e la solitudine della famiglia che aspetta inerme la scelta di vita del proprio figlio, si concludono con il successo dell’unica cosa che conta in Irpinia e forse in Italia: l’immagine.

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