Cronaca

Comuni ricicloni, la provincia di Salerno leader in Campania

Aumentano i Comuni ricicloni campani. Sono ben 277 le città che superano il 65% di raccolta differenziata.

La provincia di Salerno si distingue con 86 Comuni ricicloni.

Salerno città è seconda a Benevento con il 61% di raccolta differenziata.

I comuni ricicloni in provincia di Salerno

Nella categoria comuni sotto i 1.000 abitanti, vince Tortorella con 96%, seguita da Morigerati con l’89%.

Nella categoria comuni tra 1000 e 5000 abitanti trionfa Sassano con il 97%. 

Nella categoria dei comuni tra i 10mila ed i 20mila abitanti,  Baronissi si classifica al secondo posto con l’80,90%. Terzo Bellizzi con il 79%. 

Altro premio per i comuni sopra i 50mila abitanti con il 65% di Cava dei Tirreni che si classifica al terzo posto.

Altri premi

Per la miglior raccolta imballaggi in plastica di Corepla trionfa Acerno.

Maiori si aggiudica il premio per la miglior raccolta per imballaggi di Coreve.

Il premio Buone pratiche è stato riconosciuto a Cava de’ Tirreni e Tramonti.

 

«L’economia circolare nella nostra regione è una strada realmente praticabile e prova ne sono i nostri Comuni Ricicloni. Oggi per entrare nell’Olimpo della gestione sostenibile dei rifiuti è necessario puntare sulla qualità e sulle politiche di prevenzione, per chiudere definitivamente le emergenze che ancora incombono sul nostro territorio – spiega Michele Buonomopresidente Legambiente Campania – Per far ciò dobbiamo innanzitutto superare i pregiudizi sul tema dei rifiuti che nascono, sì da preoccupazioni concrete, ma che possono essere superate grazie a un’alleanza di tutti gli attori dell’economia circolare regionale e nazionale.

«Nella nostra regione – continua Buonomo –  sono presenti eccellenze imprenditoriali su cui poter contare e, partendo proprio da queste, dobbiamo lavorare affinché si modifichi il tessuto connettivo dell’economia campana per mettere in piedi un vero e proprio progetto di sostenibilità e circolarità. Serve estendere le buone pratiche a tutta la regione, abbiamo bisogno di amministrazioni all’avanguardia, di cittadini virtuosi e di imprese attente e sostenibili, occorre completare la rete degli impianti per trattare l’organico, quelli di riciclo di tutte le filiere e frazioni nei luoghi ancora sprovvisti, i siti produttivi per la preparazione per il riutilizzo, e applicare tutte le innovazioni tecnologiche che sono in grado di recuperare materia dai rifiuti considerati fino a ieri irriciclabili».

«Come raccontiamo da qualche anno a questa parte la Campania è pronta a lasciarsi alle spalle la stagione dalla grave emergenza rifiuti e oggi con il 51,6% di raccolta differenziata è tra le regioni più virtuose del Mezzogiorno, con performances migliori di diverse regioni del Centro Nord – dichiara Stefano Ciafani, direttore nazionale di Legambiente – In questi anni è cresciuta l’attenzione dei cittadini ai temi ambientali, e nel nostro Paese sono stati compiuti importanti passi avanti. L’Italia sta dimostrando di essere la culla della nascente economia circolare europea al centro dell’importante pacchetto votato all’Europarlamento, che prevede l’archiviazione di discariche ed inceneritori con politiche di riuso, riduzione e riciclo. Sulla scia di questi successi, l’Italia deve però lavorare per superare quegli ostacoli non tecnologici che frenano l’economia circolare e chiudere con l’emergenza rifiuti».

«Purtroppo – conclude Ciafani – non vediamo ancora segnali univoci in questa direzione da parte delle istituzioni nazionali e locali. La Campania può fare da apripista nel Mezzogiorno, ma serve adottare immediatamente nuovi obiettivi europei di riprogettazione dei prodotti e di prevenzione, riuso e riciclo dei rifiuti per ridurre gradualmente il ricorso al recupero energetico da incenerimento aumentando quello da digestione anaerobica per produrre biometano, per archiviare lo smaltimento in discarica e per essere meno dipendenti dalle importazioni di materie prime».

 

 

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