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Concertone del 1° Maggio, un salernitano tra gli ideatori

SALERNO. Si chiama Massimo Bonelli ed è salernitano. È lui una delle menti che da tre anni a questa parte ha dato vita al Primo Maggio Roma ed al Concertone del 1° Maggio.

Ennesimo successo per il terzo anno di fila, l’evento è andato in onda su Rai 3 con artisti di altissimo spessore tra cui anche Rocco Hunt e Clementino.

«Dopo aver piacevolmente dialogato su Whatsapp con il mio amico Michele Monina e con la consapevolezza di chi da tre anni surfa a cavallo di un’onda mastodontica chiamata Primo Maggio Roma, oggi posso dire di essere davvero soddisfatto di questa Edizione 2017 del Concertone.

Al netto degli ottimi ascolti, dei complimenti di rito, degli entusiasmi di facciata di alcuni, di quelli sinceri di altri, delle critiche costruttive motivate e circostanziate e di quelle mosse da persone un po’ frustrate che trovano in queste circostanze la loro sana valvola di sfogo, mi pare che finalmente in giro per la rete si parli più della musica che è passata sul palco che della classica noiosa polemica creata ad arte.

E dunque, la musica che è passata al Concertone 2017 è tema di dibattito e questo è davvero un ottimo segnale. C’è chi la critica anche ferocemente, chi la osanna in modo fin troppo plateale. Cantanti stonati o pionieri della nuova musica italiana? Musicisti scarsi o artisti illuminati? Musica mediocre o di alto livello?  Io una mia idea ce l’ho, caso per caso, ma non è mio compito fare il censore della musica che gira intorno, e a nessuno credo interessi cosa io pensi personalmente di Vasco Brondi o Francesco Motta, Bombino o Levante.

Da organizzatori del Concertone il nostro compito dichiarato era quello di portare sul palco di Piazza San Giovanni la musica italiana del 2017, quella che ci è sembrata più rappresentativa di questo “momento storico” e che ci ha dato disponibilità ad essere dei nostri nonostante i budget ridicoli che abbiamo a disposizione per realizzare un concerto di 8 ore in diretta Tv.

E così abbiamo fatto con sfacciataggine, cuore e coraggio, perché così si realizzano i grandi progetti, perché è così che si prova a dare forma ai sogni e alle utopie. Pace e amore a tutti. “E adesso che sono arrivato fin qui grazie ai miei sogni che cosa me ne faccio della realtà?”»

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