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Concorsi: precari sul piede di guerra e il dibattito arriva in Senato

I professori sono sul piede di guerra. Ciò a causa del prossimo concorso straordinario, l’esclusione dei precari con tre anni di servizio maturati tra scuola statale e paritaria diventa un caso politico, tanto da arrivare in Senato.

Arriva in Senato l’esclusione dei precari al prossimo concorso

Nel salernitano tremano oltre 900 docenti pronti già a presentare esposto in tribunale. Antonio Iannone, senatore di Fratelli d’Italia e membro della commissione Istruzione pubblica e beni culturali del Senato:

Non si possono creare discriminazioni, bensì prevedere un piano di reclutamento con una platea di riferimento più ampia.

Ministero dell’Istruzione e sindacati

Il patto tra ministero dell’Istruzione e sindacati siglato nei giorni scorsi. Questo prevede che nei prossimi mesi venga avviato un concorso straordinario per i docenti precari delle scuole medie e superiori. Un concorso per quelli che hanno maturato almeno tre anni di servizio nelle scuole statali.

Le supplenze triennali consentiranno ad almeno 750 insegnanti precari di Salerno di partecipare al concorso riservato. Questo prevede solo una prova scritta selettiva e un orale non selettivo. Ma l’accordo taglia fuori la categoria dei prof precari che hanno lavorato negli ultimi tre anni sia nelle scuole statali che nelle scuole paritarie.

Sono 900 i docenti a rischio in provincia

Sono 900 i docenti a rischio in provincia. Sulla vicenda interviene il senatore Antonio Iannone, il quale annuncia una iniziativa legislativa che potrebbe tradursi in un emendamento da discutere da subito in commissione cultura al Senato:

Le promesse prese in campagna elettorale da Lega e M5S andavano nella direzione della stabilizzazione per tutti i precari della scuola, mi riferisco ai prof che hanno maturato negli anni 180 giorni di servizio all’anno senza distinzione di contratti e includendo chi matura servizio misto.

Non si può creare una discriminazione tra docenti di serie A e di serie B. Occorre rivedere il piano di reclutamento annunciato dal ministro Bussetti e prevedere un piano di reclutamento con una platea di riferimento più ampia e con un procedure più snelle e accessibili a tutti».

Se l’obiezione rincara Iannone è quella della carenza di risorse e coperture, allora il Governo utilizzi i soldi del reddito di cittadinanza, in quanto si pagano persone per non lavorare: è evidente che il reddito non sta funzionando. Piuttosto si pensi a stabilizzare tutti i precari della scuola, dando loro serenità e migliorando la didattica per i nostri figli in classe.

Scuole paritarie e triennale

L’esclusione dei prof precari delle paritarie salernitane o con servizio triennale misto secondo Iannone esporrà il Miur a una ondata di ricorsi nei prossimi mesi.

Si crea una guerra tra poveri dice il senatore di Fratelli d’Italia innescando il vortice dei ricorsi che ogni anno affligge la scuola. Il concorso finirà in tribunale e le ci saranno prove suppletive. Quindi è bene che il Miur torni sui propri passi allargando la platea dei partecipanti. La legge 107 della Buona Scuola sottolinea Iannone ha creato un guasto nella scuola. Ma da quella riforma sono passati quasi due anni e il precariato della scuola vive nella stabilità del provvisorio. Non servono misure parziali.

Nei piani del Miur e dei sindacati il concorso straordinario riservato solo a chi ha tre anni di supplenze nelle statali dovrebbe essere inserito come emendamento nel decreto crescita:

Sono contrario anche all’indizione di un Percorso abilitante chiude Iannone che servirà solo a spingere verso il Nord i docenti in cerca di lavoro, divenendo i nuovi deportati dopo quelli della Buona scuola.

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