Cronaca

Coop Salerno, Fiorenzo Zoccola: “De Luca mi diceva chi votare”

Coop Salerno, il manager Fiorenzo Zoccola dalla cella: "De Luca mi diceva chi votare", ecco la conferma di alcuni passaggi

Caso coop Salerno, Zoccola conferma alcuni passaggi emersi nel corso della misura cautelare che lo inchioda in cella da almeno quindici giorni. Conferma di aver avuto indicazioni di voto da parte del governatore Vincenzo De Luca, di aver avuto rassicurazioni dal presidente in merito allo sblocco di una delibera che gli interessava molto da vicino.

Coop Salerno, Fiorenzo Zoccola: “De Luca mi diceva chi votare”

Nel corso di ben due interrogatori resi dopo essere finito in cella, dinanzi ai pm della Procura di Giuseppe Borrelli e dell’aggiunto Luigi Alberto Cannavale, Zoccola conferma alcuni punti emersi nel corso delle intercettazioni, svelando trame di conoscenze radicate da tempo all’ombra del Comune di Salerno. Seguono riferimenti alle sigle, a cui Zoccola abbina nomi di assessori comunali, consiglieri, politici, presidenti di commissione, roba che confermerebbe la spartizione clientelare di un settore strategico per la vivibilità cittadina, fasce deboli, ambiente. Difeso dal penalista Michele Sarno, Zoccola attende per oggi la richiesta di revoca degli arresti in carcere, in attesa delle verifiche investigative condotte dalla Mobile di Salerno. Verifiche in corso, in uno scenario in cui la Mobile è al lavoro anche su un altro filone: lo stesso sistema di spartizione di voti e assunzioni si sarebbe riprodotto nelle partecipate nel comune, quanto basta a incrociare bilanci, nomi di consulenti e lobby di potere.

La dichiarazione

Dopo le Regionali, di sicuro, lo scenario cambia: “Dissi a Savastano che avrebbe dovuto riferire a De Luca che non avrei più fatto campagna elettorale in quanto avevano ridimensionato il ruolo di mio fratello all’interno di una partecipa del Comune. Io alle mie coop davo indicazioni di voto”. Ma la rabbia di Zoccola, e il passaggio di fronte sul centrodestra che ha lanciato il suo avvocato, Michele Sarno, a candidato sindaco, nasce soprattutto dal fatto che “dopo le elezioni sono spariti tutti”. La coop del figlio e del nipote furono fermate e a lui non andava più bene il sistema delle proroghe ma voleva “nuove gare”, più sicure per garantire gli appalti sul lungo termine.

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