Cronaca

Eboli, rientra da Milano: “Mi sentivo in trappola, è possibile tornare con responsabilità”

Nella paura del coronavirus c’è anche una ragazza di Eboli, una 20enne che ha deciso di lasciare Milano prendendo parte all’esodo verso la Campania con senso di responsabilità. Lo ha fatto rispettando il protocollo dopo che il suo periodo di quarantena nel capoluogo lombardo era terminato.

Coronavirus a Eboli, parla la studentessa rientrata da Milano

A parlare è Maria Falcone, una 20enne di Eboli che studia Giurisprudenza all’Università Bocconi di Milano. Intervistata da Laura Naimoli per Il Mattino, la giovane ha raccontato come è maturata la scelta di rientrare in Campania: “Due settimane fa, quando l’Università è stata chiusa, ho deciso di restare a Milano. Non erano ancora chiare le dimensioni della diffusione del contagio e mai avrei potuto immaginare che di lì a pochi giorni la situazione avesse assunto un risvolto così drammatico”.

Il ritorno a Eboli

“Considerato il susseguirsi degli avvenimenti che nulla di buono presagivano, con cancellazione della sessione d’esame, avevo deciso di tornare a casa una volta scaduto il quattordicesimo giorno della quarantena. Con i miei abbiamo pensato che il modo meno rischioso per me e per gli altri fosse tornare in auto.

Mio padre ha immediatamente chiamato il numero verde della Regione Lombardia per spiegare che stava entrando in regione per prendermi e portarmi a casa. Non ho dovuto effettuare alcun tampone dal momento che non presentavo sintomi e avevo già osservato la quarantena in via precauzionale. L’idea era quella di ripartire il mattino dopo, ma sempre più insistente era il pericolo di rimanere bloccati a Milano. Così, in tutta fretta, siamo ripartiti. Abbiamo chiamato la polizia municipale di Eboli per lasciare loro il mio nominativo, comunicando il mio ingresso in città.

La Asl mi ha detto che, non avendo sintomi, non era necessario effettuare il tampone. Ora devo rimanere in quarantena ad Eboli per altri quattordici giorni. Mi sono sentita in trappola. Ho avuto paura di non avere più la possibilità di tornare a casa. Il mio pensiero è subito andato a quanti sono costretti a scappare dal proprio Paese per sopravvivere. Ai miei coetanei dico che è doveroso rientrare rispettando le regole”.

Un esempio da seguire

È giusto sottolineare come la giovane si sia mossa in totale legalità rappresentando un esempio di come si possa affrontare la situazione senza mettere in pericolo l’incolumità altrui.

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