Cronaca

Corrado Lembo va in pensione. Oggi il saluto in una Procura “avvelenata”

È arrivato il giorno di Corrado Lembo. Il capo della Procura di Salerno, questa mattina alle 10.30, nell’aula Parrilli, darà il suo saluto. Va in pensione e come all’atto del suo insediamento, ricco di personalità, non mancheranno amici e magistrati di altre Procure, oltre naturalmente tutti i magistrati salernitani. Poi giovedì ci sarà un “addio” più riservato presso la sua abitazione. Lembo lascia a Leonida Primicerio, che salvo ribaltoni notturni ne prenderà il posto, in piena bufera.

Corrado Lembo va in pensione

Le accuse arrivate da più parti per il fallimento delle indagini sul delitto Vassallo (comprese quelle di un ex magistrato di punta come Ingroia) e le notizie che arrivano da Napoli hanno trasformato Salerno in una piccola polveriera. Ufficialmente tutti allineati e coperti con il capo e con il suo predecessore Roberti, oggi assessore regionale, ma qualche mugugno a bocce ferme si continua a sentire. Un mormorio che cresce con il passare delle ore perché certe notizie non passano inosservate. Un doppio attacco che probabilmente lo stesso Lembo non si aspettava in questa sua ultima giornata nel palazzaccio. Come riportano le cronache, ad esempio, il sequestro del Crescent avvenne durante l’interregno di Zampoli che sostituì Roberti passato ad altro incarico.

Oggi il saluto in una Procura “avvelenata”

Una richiesta, pare, che fosse pronta da un po’ di mesi. Roberti era subentrato a Luigi Apicella, sospeso dal Csm in seguito alle vicende incrociate tra le procure di Salerno e Catanzaro sulle indagini avocate all’ex pm Luigi de Magistris. Vicende con ulteriori strascichi, tra cui il trasferimento disciplinare da Salerno a Latina per Gabriella Nuzzi, il pm titolare delle inchieste sul sindaco di Salerno Vincenzo De Luca e sulle denunce di de Magistris.

Nei quattro anni a guida Roberti, la Procura ha aperto altre due indagini sul sindaco, relative al commissariato per il termovalorizzatore e al Crescent. Ma ad esempio è caduta nel dimenticatoio o almeno non si è saputo nulla sulla vicenda degli espropri a Cupa Sglia per un impianto che poi non è stato più realizzato. Anche sui lavori di Rainone alle Poste centrali ci fu una denuncia. Resta in piedi anche l’ultima interrogazione di Cirielli. Nell’atto parlamentare l’esponente di Fratelli d’Italia ricorda che Roberti, neo assessore della giunta regionale di centrosinistra, prima di assumere la guida della Procura nazionale Antimafia è stato al vertice della Procura di Salerno.

“Procura che – sottolinea – in più di un’occasione ha indagato sull’operato amministrativo e politico dello stesso De Luca. È noto che alla base, anche giuridica, di una nomina assessoriale, vi è un rapporto fiduciario che presuppone un legame ben consolidato di stima e di condivisione; pertanto, appare opportuno domandarsi come, quando ed in quale contesto sia potuto nascere tale rapporto, essendo stato lo stesso De Luca inquisito più volte dalla Procura diretta da Roberti”.

Per Cirielli “è fondamentale appurare se le indagini fin qui svolte siano state portate avanti con la dovuta dedizione e nei tempi adeguati nei confronti del Presidente De Luca e dei collaboratori politici più importanti legati al Partito Democratico, valutando la sussistenza dei presupposti per l’avvio di un’ispezione presso la Procura di Salerno. Insomma benzina sul fuoco in attesa delle decisioni del nuovo Ministro il cui partito in città ha avuto un grosso exploit di voti. Ma oggi è giorno di festa, per le polemiche e le indagini ci sarà tempo.


Fonte: Cronache

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