Cronaca

Corruzione al Tribunale di Nocera: 30enne di Baronissi sorpreso mentre riceve la tangente

Arrestato, in flagranza di reato, M.G.D., trentenne di Baronissi

Corruzione al Tribunale di Nocera: M.G.D., 30enne di Baronissi sorpreso mentre riceve la tangente. Lei ndagini hanno postato ad ipotizzare il reato di concussione commesso dal custode giudiziario C.R. e dal consulente tecnico d’ufficio C.S.. I finanzieri hanno arrestato il 30enne mentre riceveva una tangente di 17mila euro da un imprenditore.

Corruzione al Tribunale di Nocera: 30enne di Baronissi sorpreso mentre riceve una tangente

I Finanzieri del Comando Provinciale del la Guardia di Finanza di Salerno hanno arrestato, in flagranza di reato, M.G.D., trentenne di Baronissi, colto nell’atto di ricevere indebitamente, per conto di terzi suoi mandanti, la somma di 17mila euro, consegnatagli da un imprenditore edile a seguito di pressanti richieste provenienti da parte dei predetti. Il titolare del l’attività economica in argomento aveva in corso, presso l’Ufficio Esecuzione Immobiliare del Tribunale Civile d i Nocera Inferiore, una procedura esecutiva immobiliare che aveva portato al pignoramento in suo danno di n. 5 immobili, nel corso della quale era stato destinatario di insistenti richieste di denaro da parte di pubblici ufficiali nominati ausilari del Giudice dell’Esecuzione.

Le indagini

Lei ndagini svolte prima e dopo il suddetto arresto dalla Guardia di Finanza sotto la direzione del Sostituto Procuratore Dott. Angelo Rubano e del Procuratore Dott. Antonio Centore consentivano di acquisire concreti elementi circa la sussistenza del reato di concussione commesso dal custode giudiziario C.R. e dal consulente tecnico d’ufficio C.S. – nom i nati dal locale Tribunale nell’am bito della menzionata procedura – in concorso con il trentenne M.G.D. che material mente ritirava per loro conto il denaro in contanti in esecuzione dell’accordo illecito.

I provvedimenti del G.I.P.

Nell’immediatezza dei fatti, il G.l.P. emetteva solo misura interdittiva nei confronti del consulente tecnico C.S. mentre riteneva insufficienti i riscontri con riguardo al custode giudiziario C.R. ed al predetto M.G.D., che riteneva avesse agito in buona fede nel ricevere le somme di denaro. Da ultimo, in seguito ad appello cautelare proposto dalla Procura della Repu bblica, il Tribunale del Riesame ha ritenuto la sussistenza della gravità indiziaria anche per M.G.D. e per il custode giudiziario C.R., nei confronti del quale ha disposto la misura cautelare degli arresti domiciliari, che potrà essere eseguita dopo la definitività del procedimento cautelare, qualora l’interessato dovesse proporre ricorso in Cassazione.

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