Cronaca

Covid a Scafati, 6 ricoverati al Covid center ma nessuno in terapia intensiva

Si tratta di pazienti di età compresa tra i 50 ed i 70 anni con quadri clinici differenti

Covid a Scafati, sono 6 i ricoverati positivi al virus nel Covid Center dell’ospedale Mauro Scarlato, tutti degenti nel reparto di Pneumologia, unico presidio Covid, insieme all’ospedale di Agropoli, dell’Asl Salerno. I pazienti hanno tra i 50 ed i 70 anni, con quadri clinici differenti e solo due sono sottoposti a ventilazione non invasiva. Il reparto di terapia intensiva è attualmente vuoto.

Covid a Scafati: la situazione dei ricoveri allo Scarlato

Le colonne di ambulanze davanti l’ingresso dell’ospedale sembrano, dunque un lontano ricordo. Come riporta Il Mattino, è l’effetto di una campagna vaccinale che ha limitato in maniera significativa la diffusione del virus. Ma non bisogna abbassare la guardia, l’emergenza sanitaria è ancora in atto.

Al primo piano del Mauro Scarlato, intanto, proseguono le attività del reparto polifunzionale attivo dagli inizi di ottobre. Un’area di degenza per pazienti non Covid dotata di sedici posti letto, di cui otto di Malattie infettive, quattro di Pneumologia ed altri quattro di Medicina generale. Una scelta auspicata da più parti e condivisa dai vertici aziendali che, nei mesi precedenti, avevano trasferito tutto il reparto di Malattie infettive all’ospedale di Nocera Inferiore, personale compreso. La maggior parte dei posti attivati sono attualmente occupati. Si tratta, per lo più, di pazienti provenienti dall’Umberto I. Per l’ospedale di Scafati è il segnale di un graduale ritorno alla normalità, di una riapertura all’utenza, l’inizio di una nuova fase che si spera possa inaugurare un percorso di rilancio del presidio, per la garanzia del mantenimento dei livelli minimi assistenziali.

La campagna di vaccinazione

Al piano terra, invece, proseguono le attività del centro vaccinale sotto il coordinamento della responsabile Stefania Parlato. Partita da alcune settimane la somministrazione della terza dose, riservata in questa fase al personale sanitario, agli anziani, alle persone fragili, ai soggetti più vulnerabili, con sistema immunitario compromesso o debole, over 80 inclusi, ovvero le fasce della popolazione che per prime hanno ricevuto il vaccino, tra la fine del 2020 e l’inizio del 2021. Sono le categorie previste dalle circolari ministeriali, alle quali il governo ha deciso di riservare la «precedenza» per il potenziamento del sistema immunitario.

Fonte: Il Mattino


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