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Covid, scoperta una nuova variante in provincia di Salerno: è una mutazione di quella Sudafricana

Scoperta una nuova variante del Covid in provincia di Salerno: allerta massima nell'Agro Nocerino Sarnese. Si tratta di una mutazione di quella Sudafricana

Una nuova variante del Covid è stata individuata in provincia di Salerno. È quanto emerge dalla sorveglianza sanitaria esercitata da Tigem, Istituto Pascale e Istituto zooprofilattico di Portici. La nuova mutazione è stata individuata nell’Agro Nocerino Sarnese. “In un cluster dell’agro abbiamo trovato nove campioni positivi alla variante sudafricana mutata — racconta il ricercatore Pellegrino Cerino, dell’Istituto di Portici —. Con la Asl abbiamo condotto uno screening su duemila persone, ma fortunatamente non abbiamo riscontrato altre presenze di positività riconducibili alla mutazione rilevata. Insomma — conclude Cerino — da sperimentazioni in laboratorio, è stato possibile accertare che il virus mutato si comporta come quello del ceppo europeo, ed è quindi sotto copertura vaccinale, sebbene la carica di positività risulti un po’ più resistente e si estingua oltre i quindici giorni”.

Nuova variante del Covid scoperta in provincia di Salerno: cosa sappiamo

Individuata una nuova variante del Coronavirus in giro per Napoli e la provincia di Salerno: si tratta di un  incrocio tra il ceppo europeo (B.1.7.7) e sud africano, da cui il primo ha preso una mutazione identificata con il codice E-184-K.

Da gennaio, questo discendente dell’originario ceppo di Wuhan, poi emigrato in Europa, e ora imparentato con la variante africana, era tenuto sotto stretta sorveglianza sanitaria dai laboratori di Cotugno, Tigem e Istituto zooprofilattico nell’ambito del progetto regionale Gencovid.

La caccia è durata mesi, condotta in stretto collegamento con l’Istituto superiore di Sanità: controlli, verifiche, analisi, interventi mirati di contact tracing e migliaia di sequenziamenti dai casi registrati a Napoli, nell’hinterland partenopeo, dall’agro-nocerino-sarnese fino a Pagani, dove è stato identificato un cluster.

Il terzo ceppo

A gennaio risale la prima apparizione sulla scena di due casi molto strani: un ceppo che, partendo dalla base europea del virus, sembra virare verso quella sud africana. A febbraio i rilievi di ibridi diventano 9, tutti con la stessa mutazione E-184-K. Campioni che da Napoli e nella provincia a sud della città si spostano a Pagani, che diventa l’epicentro di un cluster.

Informato il ministero, le autorità sanitarie provvedono a uno screening su duemila persone. Emergono così un centinaio di casi. La caccia è estesa a Scafati e Nocera, i risultati vengono inviati alla banca dati Gisaid per la schedatura; mentre variante identificata al Pascale nei mesi scorsi non è invece mai approdata in questa classificazione in quanto estinta.

Cosa sappiamo della  variante Sudafricana del Covid (B.1.351\ 501.V2)

La variante Sudafricana del Coronavirus è stata individuata per la prima volta nel Sud Africa a ottobre del 2020. Il primo caso in Europa è stato scoperto il 28 dicembre del 2020.

I dati indicano che anche questa variante possa essere caratterizzata da maggiore trasmissibilità (50% più trasmissibile rispetto alle varianti circolanti precedentemente in Sud Africa), mentre al momento non è chiaro se provochi differenze nella gravità della malattia.


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