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Cresce il numero di suicidi per crisi economica: ma la crisi non stava finendo?

Lo leggiamo sui giornali, lo sentiamo nei telegiornali, o nei programmi di dibattiti politici. È quasi un tormentone estivo che fa: “La crisi sta finendo!”.

La crisi sta finendo?!

Eppure, quasi con cadenza giornaliera, nello stesso istante in cui apriamo gli occhi al mattino un’ azienda chiude i battenti per sempre.

Senza accorgercene, i termini disoccupato, cassaintegrato, inoccupato, “fortunato” (così definito chi un lavoro ce l’ha), hanno preso il posto delle parole che prima usavamo per individuarci. Per esempio, persona, uomo, donna, amico, vicino.

Una crisi economica destabilizza un equilibrio. Soprattutto nelle persone comuni, quelle che subisco i danni peggiori. E anche se in molti hanno saputo “estrarne” il lato positivo, per tanti altri è solo la fine di tutto.

A confermarlo è il triste risultato che ha reso noto l’Osservatorio Suicidi per Crisi Economica dell’Università di Roma.

Il sociologo Nicola Ferrigni, dell’Università Link Campus di Roma, colui che dirige l’Osservatorio – istituito nel 2012 -, ha contato che nel primo semestre di quest’anno 121 persone si sono tolte la vita per motivi economici. Ma il fatto più allarmante è che si tratta di quasi il doppio dei suicidi avvenuti nel 2012.

L’aumento si è registrato soprattutto nel Mezzogiorno, con 37 suicidi, e nel Nord-Est con 35. Per non parlare dell’elevato numero di tentati suicidi che, via via, è aumentato in questi 3 anni fino a 320 casi.

Dal 2012 al giugno del 2015 le morti per suicidio sono complessivamente 560.

ITALIA NORD-EST NORD-OVEST CENTRO SUD ISOLE
2015 35 20 22 37 7
2014 26 26 23 27 15
Dal 2012 al 2015 146 108 120 126 59

Tabella Modalità di suicidio (Anno 2013-2014- semestre 2015)

Valori in percentuale

             MODALITÀ    PERCENTUALE %
Impiccaggione  42,7
Arma da fuoco 13,2
Precipitazione 11,0
Combustione 4,2
Investimento ferroviario 4,0
Intossicazione 3,4
Annegamento 3,0
Avvelenamento 1,9
Accoltellamento 1,7
Taglio delle vene 1,5
Soffocamento 1,1
Decapitazione 0,6
Incidente d’auto (schianto) 0,4
Altro 11,3

La Campania è una delle regioni in cui si è registrato il maggior numero di casi. È seconda solo al Veneto e supera la Lombardia.

Imprenditori, dipendenti, pensionati, disoccupati, uomini, donne. Sono numeri: vengono elaborati i dati e diventano percentuali.

Nel primo semestre del 2015 si è registrato un alto tasso di suicidi per crisi economica, quasi il doppio del 2012. Ma la crisi sta finendo.

Fonte: Mondoallarovescia.com

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