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Da prete ad aspirante costruttore: a Battipaglia la religione nel mattone

BATTIPAGLIA. Da sacerdote ad aspirante imprenditore edile il passo deve essere stato brevissimo per don Ezio Miceli, parroco della chiesa Santa Maria della Speranza di Battipaglia che ha in mente la volontà di costruire centinaia di appartamenti in città. E precisamente nella cosiddetta area dei Padri Stimmatini, tra via Generale Gonzaga e viale della Libertà, alle spalle dell’impianto sportivo della Scuola Calcio Spes. Su un terreno di circa tre ettari, don Ezio ha chiesto ed ottenuto dal Comune di Battipaglia, un anno fa e mezzo fa, un permesso di costruzione per diversi palazzi ed un totale di circa 300 appartamenti.

Nessun piano di lottizzazione, ma un semplice permesso di costruzione ottenuto con un tradizionale “silenzio assenso” formatosi sulla domanda protocollata il 26 aprile 2013. In pratica, nessuno tra i dipendenti dell’ufficio tecnico comunale aveva inteso rispondere ad un documento nel quale il parroco della chiesa madre di Battipaglia chiedeva di costruire 300 abitazioni su un terreno vincolato, di proprietà dei Padri Stimmatini.

D’altra parte, lo stesso don Ezio è legale rappresentante dell’ente “Provincia Religiosa Santa Maria della Speranza della Congregazione delle Sacre Stimmate di Nostro Signore Gesù Cristo”. E, forse tra una preghiera ed una sacra attesa, don Ezio è riuscito a non far intervenire gli uffici tecnici comunali per il tempo necessario ad ottenere il permesso di costruzione. È verosimile, d’altra parte, che don Ezio non agisca da solo come imprenditore edile, facendo ben altro nella vita, ma sia consigliato da chi ha in città reali interessi nell’edilizia. Le cose sono improvvisamente cambiate quando ai piani alti di Palazzo di Città sono state modificate le gerarchie prima dal commissario prefettizio Mario Rosario Ruffo con il terremoto giudiziario sull’amministrazione Santomauro, quindi dalla commissione straordinaria che regge le sorti di un Comune sciolto per infiltrazioni camorristiche.

Il 25 novembre 2013, il permesso di costruzione accolto con il “silenzio assenso” era stato annullato in autotutela dall’ente. Un’onta che don Ezio Miceli non aveva potuto sopportare e per tale ragione aveva proposto ricorso al Tar. Che ha deciso di discuterne nel merito il prossimo 2 luglio, quando avranno occasione di confrontarsi lo stesso sacerdote, il dirigente del settore avvocatura comunale Giuseppe Lullo, nonché Ferdinando Belmonte, intervento ad opponendum. Don Ezio è difeso dall’avvocato Lodoviso Visone, lo stesso che ha difeso – con risultati sfavorevoli per la parte da lui rappresentata – la Pastena Costruzioni sulla questione dei palazzi ormai demoliti in Parco delle Magnolie, ma anche uno dei legali dell’azienda Slam srl (famiglia Pontecorvo) sulla questione degli appartamenti sequestrati in zona Santa Lucia di Battipaglia e dei cosiddetti Casoni Doria, e dell’azienda Amaga srl sulla richiesta di risarcimento presentata ai danni della società di trasformazione urbana “Battipaglia Sviluppo”.

E tra chi incrocia le dita per ottenere il permesso di costruzione o per la ragione opposta, c’è don Ezio Micheli che, dopo aver sperato di essere nominato vescovo, prega affinché almeno le sue prime aspirazioni imprenditoriali siano esaudite.

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