Dati Svimez, Forza Italia: “Salerno è la città più povera d’Italia”
SALERNO. I dati che emergono dal rapporto Svimez pubblicato giorni fa sulll’economia in Campania evidenziano una situazione che, per la città di Salerno, è molto preoccupante.
Proprio su quanto evidenziato dal rapporto Svimez i gruppi consiliari Forza Italia e Attiva Salerno dicono la loro.
“Ancora una volta i dati economici forniti da Enti terzi smentiscono clamorosamente le rappresentazioni, perfino farsesche, di una realtà favolosa che esiste solo nella fantasia di chi racconta senza contraddittorio.
Secondo i dati evidenziati dalla Svimez , Salerno sarebbe la città più povera del sud e, dunque, d’Italia.
L’ 11,1% della popolazione vive in uno stato di assoluta povertà.
È il tasso di povertà più alto registrato nei capoluoghi del centro sud”.
Secondo i dati Svimez Salerno è la città più povera d’Italia
Tale risultato è il fallimento delle tante amministrazioni che si sono susseguite nel corso degli anni, dicono i gruppi consiliari.
“Tali dati attestano in maniera confutabile i fallimenti delle amministrazioni progressiste che si sono succedute, che hanno bruciato milioni e milioni di euro dei contribuenti, i più tartassati d’Italia dai tributi comunali, senza riuscire a dare in 25 anni una vera identità economica e produttiva alla città.
Smentiscono anche i dati trionfalistici con cui vengono propagandate iniziative che costano cifre incredibilmente elevate alla collettività e che, evidentemente, a leggere quando rileva la Svimez, non garantiscono il ritorno economico sperato e pubblicizzato.
A Salerno si è favorito esclusivamente l’economia sorvegliata e/o gestita dalla mano pubblica, quella utile a controllare socialmente la città, cosicché i posti di lavoro creati sono quelli nelle cooperative di regime a bassa retribuzione, nel mentre la gran parte dei giovani, in particolare quelli più titolati, sono costretti a lasciare la città, determinando la crescita esponenziale dei trasferimenti di residenza definitivi.
Il bluff del modello Salerno è ormai pienamente smascherato.
Opere pubbliche mai terminate o mal realizzate, tessuto produttivo inesistente, tassazione incresciosa, povertà allarmante.
Primi in Italia per negatività.
Il motto “mai più ultimi” pare quasi essere divenuto un presagio di sventura”.