De Luca a Battipaglia: minimizza su voto di scambio e clientelismo. Poi attacca Di Maio – VIDEO

BATTIPAGLIA. Il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha tenuto un incontro all’Hotel San Luca di Battipaglia per sostenere le ragioni del Sì. Diversi sindaci presenti in sala, tra cui l’immancabile Mimmo Volpe, primo cittadino di Bellizzi e Massimo Cariello, sindaco di Eboli. Tra le fila anche l’ex candidato sindaco di Battipaglia, vicino al presidente De Luca, Gerardo Motta.

L’ex sindaco di Salerno, nei giorni scorsi, è stato al centro di dure polemiche per la riunione privata tenuta con sindaci e consiglieri, durante la quale riconosceva al sindaco di Agropoli, Franco Alfieri, “l’arte” del clientelismo. «Guardiamo uno notoriamente clientelare come Franco Alfieri, che lui sa fare la clientela bene, come Cristo comanda, in maniera organizzata, scientifica» dichiarava De Luca che poi continuava dicendo: «Offri una frittura di pesce, vedi come madonna devi fare, ma porta 4.000 persone a votare, altrimenti sei finito». Un inno al voto di scambio ed al clientelismo in pieno stile deluchiano.

Il presidente, però, non perde mai l’occasione per minimizzare, con toni oggettivamente arroganti, le accuse che costantemente gli vengono mosse. Ed infatti, ha esordito proprio parlando di questo argomento, sottolineando che «si è scatenata una campagna di aggressione mediatica nei suoi confronti, nata da una riunione fatta a Napoli con trecento tra sindaci, consiglieri ed amici. In termini molto scherzosi, si è rivolto a Franco Alfieri, eletto da sempre con percentuali bulgare, e definendolo un marpione del clientelismo. E se qualcuno non avesse voluto votare, avrebbe dovuto offrirgli una frittura di pesce al Porto di Agropoli».

Da promotore del voto di scambio, del «voto armato» e del clientelismo a vittima: et voilà, De Luca ancora una volta, con estrema intelligenza politica, capovolge la situazione in suo favore.

GLI ATTACCHI A LUIGI DI MAIO

“Luigino” Di Maio. Poteva mancare? Certo che no. «Perché Luigino Di Maio non posa i 13.000 euro netti al mese che si mette in tasca, se i grillini erano partiti…



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