Cronaca

De Luca in Tribunale: "Non lessi tutta l'ordinanza, mi fidavo". Il pg: "Ci fu abuso d'ufficio"

SALERNO. «Non lessi dalla prima all’ultima pagina l’ordinanza in cui si prevedeva la nomina di un project manager. Sia perché era tale il rapporto di fiducia con i miei uffici, sia perché anche se l’avessi fatto non avevo in ogni caso la competenza tecnico giuridica per valutare se il termine project manager fosse idoneo o meno. Mi trovo coinvolto in questa vicenda per un colloquio di 5 minuti che mi è stato chiesto».

È uno dei passaggi più significativi delle dichiarazioni spontanee rese oggi dal governatore campano Vincenzo De Luca nel corso dell’udienza del processo d’appello in cui è imputato per la costruzione di un termovalorizzatore a Salerno. In primo grado De Luca ha riportato la condanna a un anno per abuso d’ufficio (pena sospesa).

De Luca ha ricordato lo scenario in cui maturò il suo impegno come commissario di governo per la costruzione di un termovalorizzatore: «Era il 2008 – ha detto – e c’era una crisi drammatica per la Campania sommersa dai rifiuti, con un danno d’immagine enorme per l’Italia intera. Fu allora che mi fu chiesto dal governo nazionale di progettare la costruzione di un termovalorizzatore».

De Luca ha sottolineato come l’attività della struttura da lui diretta fu caratterizzata da una condotta lineare: «Eravamo consapevoli delle attenzioni che c’erano su di noi e volevamo fare del commissariato un esempio di efficienza, al punto che ci impegnammo a fare tutto in un anno, un anno e mezzo, un tempo record. Facemmo subito delle scelte di trasparenza rendendo pubblici tutti gli atti. Inoltre decidemmo di non avvalerci di procedure straordinarie ma di servirci solo delle norme ordinarie. E infine, di utilizzare l’apparato comunale senza fare ricorso a consulenti esterni. Credo di aver fatto risparmiare un sacco di soldi allo Stato».

De Luca ricostruisce tutti i passaggi della vicenda: «Dopo l’insediamento del gruppo di lavoro fu nominato l’ingegner Barletta a responsabile. Ma dopo poco Barletta mi chiese un colloquio che durò tra i 3 e i 5 minuti nel quale, con tono accorato, mi sottopose una serie di problemi relativi ai carichi di lavoro, che non si sentiva di sostenere, e alle competenze amministrative che il suo ruolo comportava, con particolare riferimento alla tematica degli espropri. Apprezzai l’umiltà di un tecnico che riconosceva di non essere in grado di svolgere determinate attività che andavano oltre le sue competenze. In sostanza Barletta mi chiese di affiancarlo con un’altra persona che potesse collaborare con lui. Io mi limitai a prendere atto della richiesta senza prendere impegni di alcun tipo».

Si arrivò così all’ordinanza dell’ufficio tecnico competente in cui si prevedeva la nomina di un project manager. «Ordinanza – spiega De Luca – che non ho letto dalla prima all’ultima pagina sia perché era tale il rapporto di fiducia con gli uffici, sia perché anche se l’avessi fatto non avevo la competenza tecnico giuridica per valutare se il termine project manager fosse idoneo o meno».

Quanto all’accusa di peculato De Luca ha tenuto a precisare che i pagamenti in favore di chi lavorò al progetto erano determinati con criteri certi e stabiliti dal gruppo di lavoro nella sua piena autonomia. «Dei pagamenti non ho mai saputo nulla», ha detto. Infine il governatore campano ha rivendicato di non aver fatto nulla per ostacolare il corso del giudizio pur di arrivare presto a sentenza.

«Abbiamo chiesto un giudizio abbreviato – ha ricordato – abbiamo rinunciato all’udienza preliminare e a chiamare testi a discapito. Da ultimo, l’estate scorsa, avremmo potuto chiedere la rinnovazione del collegio dopo la rinuncia del presidente. Non l’abbiamo fatto. Non abbiamo perso un minuto di tempo pur di arrivare alla verità».

«Quante attenzioni nei miei confronti. Mi farete montare la testa, mi sento Brad Pitt». Scherza il governatore della Campania Vincenzo De Luca all’ uscita dall’aula del tribunale di Salerno. Ressa di telecamere e fotografi attorno a lui che ha sbagliato uscita costringendo i giornalisti che lo seguivano a un rapido dietrofront e a risalire le scale per un paio di piani.

«Contrordine», ha esclamato divertito tornando indietro. Nel corso dell’ inseguimento un operatore tv è caduto rialzandosi subito dopo. «Dio c’è» il commento ironico di De Luca che è andato via senza rilasciare dichiarazioni alla stampa.

La richiesta del Pg. Conferma del reato di abuso di ufficio e riduzione della pena. È la richiesta del procuratore generale Antonella Giannelli formulata al termine della requisitoria tenutasi nella seconda udienza del processo d’Appello presso il Tribunale di Salerno per la realizzazione nel 2008 di un termovalorizzatore a Salerno in cui è imputato il governatore della Campania, Vincenzo De Luca.  Il pg nella sua requisitoria ha escluso il reato di peculato formulato dalla Procura in una istanza di riqualificazione del reato. La prossima udienza del processo d’Appello si terrà il 26 gennaio per la difesa delle parti.

(Fonte: La Città)

 

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