Cronaca

Decreto ministeriale, avvocati: arriva la specializzazione

Ieri, 12 agosto 2015, il ministro Giuseppe Orlando ha firmato il decreto ministeriale che introduce le specializzazione nel mondo forense.

L’articolo 2 del decreto recita:

Ai fini del presente decreto è avvocato specialista l’avvocato che ha acquisito il titolo in uno dei settori di specializzazione di cui all’articolo 3.Il titolo di avvocato specialista è conferito dal Consiglio Nazionale Forense in ragione del percorso formativo previsto dall’articolo o dalla comprovata esperienza professionale maturata dal singolo avvocato a norma dell’articolo 8.Commette illecito disciplinare l’avvocato che spende il titolo di specialista senza averlo conseguito”.

L’elenco dell’artico 3 al quale si fa riferimento comprende i seguenti rami di specializzazione

  • diritto delle relazioni familiari, delle persone e dei minori;
  • diritto agrario;
  • diritti reali, di proprietà, delle locazioni e del condominio;
  • diritto dell’ambiente;
  • diritto industriale e delle proprietà intellettuali;
  • diritto commerciale, della concorrenza e societario;
  • diritto successorio;
  • diritto dell’esecuzione forzata;
  • diritto fallimentare e delle procedure concorsuali;
  • diritto bancario e finanziario;
  • diritto tributario, fiscale e doganale;
  • diritto della navigazione e dei trasporti;
  • diritto del lavoro, sindacale, della previdenza e dell’assistenza sociale;
  • diritto dell’Unione europea;
  • diritto internazionale;
  • diritto penale;
  • diritto amministrativo;
  • diritto dell’informatica.

Per acquisire il titolo sono richiesti tre requisiti:

  • l’avvocato deve aver maturato un’anzianità di iscrizione all’Albo di almeno 8 anni;
  • l’avvocato deve aver esercitato negli ultimi 5 anni “in modo assiduo, prevalente e continuativo, attività di avvocato in uno dei settori di specializzazione”, (ciò implica che egli, nei 5 anni precedenti, abbia ricevuto almeno 15 incarichi professionali annui rilevanti in quella materia);
  • l’avvocato istante deve comparire di fronte al CNF per un colloquio di verifica.

Oppure bisognerà seguire specifici percorsi formativi predisposti in ambito universitario.

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