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Difese il sindaco, ma da 16 anni attende per la parcella

EBOLI. Spese legali: sedici anni, due sentenze ma ancora nessun pagamento per l’avvocato Polito. Odissea senza fine per l’ex assessore Annamaria Polito che continua ad attendere, dal comune di Eboli, il pagamento di una difesa risalente al 1999. Una vecchia storia – legata allo spostamento provvisorio della sede del tribunale cittadino – che una delibera di giunta comunale del 19 febbraio scorso ha arricchito di un ulteriore capitolo.

Era la fine degli anni Novanta quando, per lavori di ristrutturazione dell’attuale sede, si decise di cercare una locazione momentanea per la sede distaccata del tribunale di Salerno. Ad indire il bando pubblico fu la giunta guidata da Gerardo Rosania che, al tempo, interpellò «anche l’allora presidente del tribunale per vagliare la soluzione migliore rispetto alle esigenze dei giudici e degli avvocati». A ricostruire il tutto è proprio l’ex sindaco che, con gli allora assessori Donato Santimone ed Angelamaria Fiorillo, è tra i protagonisti della vicenda. La sede fu scelta ma, come in ogni bando pubblico che si rispetti, «ci fu chi fece ricorso», prosegue Rosania. È a questo punto che entra in scena l’avvocato Annamaria Polito (poi assessore durante il secondo mandato Rosania), chiamata a difendere i tre. «Il tribunale, all’epoca, ci assolse», racconta l’ex sindaco. Una decisione che rimandava al Comune il compito di liquidare le spese legali, come prevede la legge. Se non che i ritardi nei pagamenti portarono ad un decreto ingiuntivo richiesto dal legale, nei confronti dei tre amministratori, e ratificato dal tribunale nel 2008.

Da qui l’opposizione di Rosania, Santimone, Fiorillo e la sentenza 4609 del 2014 emessa dal tribunale di Salerno. Un provvedimento nel quale si ribadiva come fosse il Comune a dover rimborsare l’avvocato. Son trascorsi sedici anni, il tribunale è tornato al suo posto, all’era Rosania è succeduto il decennio targato Melchionda ma di pagare l’avvocato Polito Palazzo di città non sembra avere intenzione. Tanto da ricorrere in appello ad una sentenza che costringerebbe l’amministrazione commissariata a sborsare circa 40mila euro, interessi esclusi. La vicenda poteva risolversi prima? Rosania preferisce non commentare. Certo è che, visti i tempi della giustizia italiana, l’avvocato Polito sarà costretta ad aspettare ancora qualche anno prima di poterci capire qualcosa.

Sarà la Corte d’appello di Salerno, infatti, a sbrogliare la matassa; mentre sarà l’ufficio legale comunale a difendere l’ente da una sentenza che, come si legge nella delibera di giunta pubblica sull’Albo pretorio, a Palazzo di città giudicano “palesemente illogica, contraddittoria, ingiusta ed immotivata”.

(Fonte: lacittadisalerno)

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