Cronaca

Dimentica di trasmettere la dichiarazione Iva, condannata commercialista

Dimentica di trasmettere la dichiarazione Iva, condannata commercialista


BATTIPAGLIA. Una commercialista di  Battipaglia, Marialuisa Poppiti, aveva dimenticato di trasmettere la dichiarazione Iva per conto di un cliente. A quest’ultimo erano arrivati due avvisi di accertamento per un totale di 15.472,7 euro.

Soldi che, sulla base di una sentenza del Tribunale di Salerno, dovrà risarcire la commercialista e la sua assicurazione, Axa.


Il fatto

Nel febbraio 2012 venivano notificati a D.R.L. due avvisi d’accertamento dell’Agenzia delle Entrate per omessa dichiarazioni Iva per 10.705,5 euro e di 4.777,2 per il periodo d’imposta 2006 e 2007.

La consulente fiscale di D.R.L. era Marialuisa Poppiti, che aveva trasmesso, nei termini, le regolari dichiarazioni dei redditi e Irap. Omettendo, però, di trasmettere la dichiarazione Iva. D.R.L., tramite l’avvocato Dario De Rosa, apriva il contenzioso al Tribunale di Salerno nei confronti della consulente fiscale per chiedere il pagamento dell’importo totale di 15.472,7 euro, oltre interessi e rivalutazione.

La tesi portata avanti dall’avvocato De Rosa, si basava principalmente sul fatto che se il cliente aveva presentato al proprio commercialista tutta la documentazione necessaria affinchè quest’ultimo redigesse le dovute dichiarazioni. Al momento del passaggio di consegne, il lavoro del commercialista da obbligazione di mezzi diventa obbligazione di risultato, e una mancata presentazione delle dichiarazioni è sua responsabilità e dunque è tenuto a risarcire il danno.

Radicatosi il contraddittorio, Marialuisa Poppiti, difesa dall’avvocato Giovanni Grattacaso, contestava tutto quanto addebitatole, affermando di aver adempiuto correttamente al proprio incarico professionale. Chiamando in causa anche Axa Assicurazioni, nell’ipotesi di una fondatezza della domanda, con cui Poppiti aveva una polizza assicurativa per il periodo in questione.

La stessa Axa, rappresentata dagli avvocati Giuseppe Incannò e Luigi Donnetto, precisava che la richiesta di garanzia formulata dalla Poppiti non poteva essere accolta perché la polizza copriva esclusivamente i sinistri avvenuti in costanza di contratto e che per sinistro deve intendersi la richiesta di risarcimento danni, ricordando che la polizza era cessata nel 2008.

In sostanza, si tratta di un contratto di responsabilità civile improntato sul principio del claims made. La polizza evidenziava che l’assicurazione è valida per le richieste di risarcimento presentate per la prima volta all’assicurato nel corso del periodo di efficacia dell’assiurazione, purché riferite a fatti colposi risalenti ad un periodo, non superiore a cinque anni, antecedente la data di effetto della polizza.

La sentenza

Il giudice del Tribunale di Salerno, Cosimina D’Ambrosio, ha innanzitutto rigettato l’eccezione sollevata da Axa. Nel caso di specie, benché la condotta integrante errore professionale fosse compresa nel periodo di vigenza del contratto, la richiesta di risarcimento da parte del cliente, che si riteneva danneggiato, è successiva alla scadenza di quel periodo (2008). Il giudice ha asserito che tale clausola, che esclude le richieste postume, appare immeritevole di tutela, in quanto attribuisce all’assicuratore un vantaggio ingiusto e sproporzionato senza contropartita. La clausola claims, con esclusione di richieste postume, riduce il periodo effettivo di copertura assicurative.

In merito alla questione primaria, il nominato ctu, dopo un esame della documentazione, ha concluso che le sanzioni di 10.705,5 euro per l’anno di imposta 2006 e di 4.777,2 euro per l’anno di imposta 2007 sono da attribuire al professionista incaricato alla trasmissione della dichiarazione telematica. Che, difatti, aveva omesso di compilare e trasmettere la dichiarazione Iva per il periodo di imposta 2006 e 2007.

Il giudice Cosimina D’Ambrosio ha accolto l’istanza presentata da D.R.L., rigettando la richiesta di inoperatività della garanzia assicurativa e conseguente carenza di legittimazione passiva avanzata da Axa Assicurazioni, e condannato Marialuisa Poppiti al pagamento della somma di 15.472,7 euro, oltre interessi legali.

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