Cronaca

Dissidio tra medici all’ospedale di Battipaglia per curare anziana

Dissidio tra medici all’ospedale di Battipaglia per curare anziana


BATTIPAGLIA. Un’anziana donna, D.L., al centro di un dissidio tra medici all’ospedale di Battipaglia. Il fatto è avvenuto il 7 agosto intorno alle ore 22.30 quando l’anziana donna, ricoverata nel presidio ospedaliero di Battipaglia fin dal 30 luglio a causa di un intervento di rettorragia, aveva iniziato a presentare sintomi preoccupanti: brividi squassanti e innalzamento della temperatura corporea.

Alla donna era stata posizionata, a causa dell’impossibilità di alimentarsi per bocca, una vena centrale al collo.

Non appena i sintomi si erano manifestati. i parenti della donna – al suo capezzale si trovavano il nipote e la figlia – subito erano accorsi dal medico che di lei si occupava, il dottor Vuotto, in quel momento impegnato nell’Ambulatorio di Chirurgia.

Nel caos dell’ambulatorio, il medico, non appena ricevuta la segnalazione, aveva tranquillizzato i parenti, fornendo loro le motivazioni della crisi e avvertendo un altro medico, presente nel reparto della donna, il dottor Nicola Maio ed alcuni infermieri per rimuovere la vena centrale posizionata alla donna, probabile causa dei sintomi, e risolvere, così, la situazione.

Proprio mentre la procedura stava per avvenire, però, nella stanza della donna era sopraggiunto il dottor Bartolini, responsabile del reparto in quel momento, che aveva fermato il dottor Maio e gli infermieri sostenendo che tale procedura non poteva svolgersi in quanto lui stesso non l’aveva autorizzata.

Nel frattempo le condizioni della donna peggioravano, i suoi denti cominciavano a battere ed era stato necessario l’utilizzo di un’altra coperta.

Il figlio della donna, allora, amico del dottor Vuotto, aveva chiamato il medico chiedendo spiegazioni e segnalandogli l’evento. La risposta era arrivata subito: Vuotto era andato direttamente nella stanza della donna per risolvere la questione.

A quel punto lo scontro era stato inevitabile.

Vuotto intimava in maniera civile a Maio che questi non poteva annullare una sua disposizione per una paziente, affidata alle sue cure.

Bartolini, dall’altro lato, ribatteva con toni accesi che il responsabile era lui, in sostituzione del primario (in quel momento assente), e che nulla andava fatto senza il suo permesso e proibiva agli altri medici e agli infermieri di eseguire qualsiasi altra azione.

Decisivo era stato l’intervento del dotto Vuotto che, rendendosi conto delle condizioni della signora, aveva proceduto personalmente ad effettuare le pratiche necessarie per curare l’anziana.

Subito dopo la crisi febbrile era terminata e la donna era tornata in uno stato di salute normale.

Il dottor Bartolini, secondo voci di corridoio riportate dai parenti, sarebbe andato al Pronto Soccorso per farsi refertare ma, a detta dei presenti, contatto fisico  non ci sarebbe stato, ma solo un alterco verbale.


Riguardo la vicenda il figlio della donna si esprime in questi termini: “Siamo, veramente, rammaricati per quanto accaduto al dottor Vuotto, che in questo periodo abbiamo avuto modo di apprezzare ancora di più come uomo e come professionista, basti pensare solo alla quantità ed alla qualità del lavoro da lui svolto, ininterrottamente, dal venerdì al lunedì del giorno in oggetto, difatti: il venerdì precedente, dopo aver finito di lavorare alle otto di sera, è tornato in ospedale, alle tre di notte, per operare un medico con seri problemi di salute, per ernia strozzata, il giorno successivo, sabato, è venuto al lavoro alle otto, è smontato alle venti ed alle ventidue è corso di nuovo in ospedale per operare un ragazzo di 24 anni con rottura di fegato e milza per una caduta dall’acquascivolo, la domenica, ancora reperibile, è passato in ospedale, senza neanche timbrare il cartellino, per visitare i pazienti più seri ed il lunedì era ancora al suo posto di lavoro per effettuare le visite ambulatoriali.

In considerazione di quanto sopra ribadisco la ferma volontà mia, dei miei fratelli e di mia madre stessa che l’intervento sia effettuato, non appena possibile, dal dottor Vuotto, che si è reso disponibile, qualora necessario, a ritornare dalle ferie.

Non posso, infine, unito ai miei familiari, non stigmatizzare l’atteggiamento assurdo, del dottor Bartolini che pur di affermare il suo ruolo e contravvenire alle disposizioni del dottor Vuotto, era disposto a far sì che mia madre continuasse a stare male con brividi scuotenti e febbre”.

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