CuriositĆ 

Divulgare la divulgazione: come si fa. L’esempio dei personaggi piĆ¹ famosi

Quante volte ci ĆØ capitato di raccontare ad un amico o ad un parente un evento a cui abbiamo assistito, piuttosto che unā€™esperienza vissuta direttamente o indirettamente. Ebbene, in quel preciso istante stiamo facendo divulgazione, stiamo trasmettendo ad una terza persona, con lā€™ausilio di un linguaggio semplificato, un concetto che in genere non rappresenta il nostro quotidiano.

Divulgare la divulgazione: come si fa

Il desiderio di condividere un argomento, si traduce in divulgazione. Divulgando facciamo cultura e spesso spingiamo chi ci sta di fronte a trasmettere quel sapere ad altri, e cosƬ via. La divulgazione, se fatta bene, ĆØ coinvolgente, emozionante e quasi sempre divertente. In tal modo ĆØ possibile accorciare la distanza anche tra le varie classi sociali, avviando una vera e propria strategia di comunicazione universale.


angela


Trasmettere il proprio sapere, la propria conoscenza ĆØ tra le cose piĆ¹ eccitanti che ci possano capitare; facciamo informazione e allo stesso tempo arricchiamo la nostra stessa conoscenza. ƈ un poā€™ come la pittura; per quanto possiamo essere bravi, se non aggiungiamo colore, quel tratto artistico rimarrĆ  grigio, piatto, senza alcuna emozione. Ebbene, la divulgazione ĆØ la capacitĆ  di disegnare, dando colore e tridimensionalitĆ  anche ad argomenti particolarmente ostici.

C0s’ĆØ la divulgazione?

Quindi che cosā€™ĆØ esattamente la divulgazione? Dal latino, letteralmente di-vulgare, vuol dire diffondere tra il volgo, rendere noto a tutti o a molti.

Quando parliamo di divulgazione in genere ci riferiamo a quella scientifica. Ed ĆØ vero, perchĆ© la divulgazione ĆØ lo strumento atto a rendere semplici argomenti piuttosto difficili, quali quelli scientifici. Essa rappresenta il ponte tra la ricerca scientifica e il grande pubblico. Ma in senso piĆ¹ ampio, la divulgazione si adatta a qualsiasi tema e argomento. Fulcro principale per fare divulgazione ĆØ il codice linguistico che si utilizza.


Alessandro Barbero


Personalmente sono del parere che anche nei contesti accademici, prima di entrare nel necessario tecnicismo, bisognerebbe ā€œdivulgareā€ e fare in modo che il discente acquisisca praticitĆ  e coscienza dellā€™argomento da trattare e da studiare. Come diceva Catone, rem tene, verba sequentur, ovvero fissa bene il concetto, le parole verranno da sĆ©. Ed ĆØ assolutamente vero, e questa ĆØ la discriminante tra lā€™imparare a memoria e il conoscere, acquisendo cosƬ anche capacitĆ  divulgative. I concetti si stagliano nella mente senza dissolversi nel tempo.

Divulgare vuol dire, pertanto, condivisione, cultura, comunicazione, informazione ed educazione; certo, perchĆ© quando parliamo di natura, ad esempio, e di come tutelare ciĆ² che ci circonda, in quel momento la divulgazione si veste da strumento educativo, quindi divulgare vuol dire anche sensibilizzare. Ma essa ĆØ anche unā€™arte; facile spiegare qualcosa imparando piĆ¹ o meno bene la terminologia tecnica, ma difficilissimo ĆØ spiegare un argomento complesso utilizzando un linguaggio comprensibile.


Piero Angela


Purtroppo in Italia, non esiste la figura specifica del divulgatore. In genere, essa ĆØ praticata dagli stessi studiosi, ricercatori e professori che il piĆ¹ delle volte ricadono nella didattica e nella terminologia tecnica. Ma fortunatamente abbiamo avuto e abbiamo a tuttā€™oggi personalitĆ  che hanno saputo per molti rappresentare un punto di riferimento in tale campo: Piero Angela, Alberto Angela, Margherita Hack, Alessandro Barbero, Mario Tozzi, Roberto Vacca, Lorenzo Pinna, Carlo Rovelli, Piergiorgio Odifreddi, Umberto Guidoni e cosƬ via discorrendo.

Docenti ed esperti

Grazie a queste autorevoli personalitĆ  della nostra cultura, con le proprie opere letterarie e/o televisive, hanno inorgoglito il nostro Paese, diffondendo e promuovendo il sapere. Purtroppo in Italia non ĆØ facile fare divulgazione, nonostante costi poco rispetto ad esempio alla ricerca; non vi ĆØ ancora quella scintilla formativa utile alla diffusione di una disciplina cosƬ completa e ricca qual ĆØ la divulgazione. ƈ difficile entrare nelle scuole dove si rischia di violare lā€™autoritĆ  dei docenti che spesso si vedono depauperati delle loro capacitĆ  educative, o perchĆ© il giro di interessi, che ormai permea anche le istituzioni scolastiche, non prevede lā€™ingresso di fonti esterne.


Odifreddi


Tali difficoltĆ  si riscontrano anche allā€™interno delle amministrazioni locali particolarmente distratte nei confronti di iniziative del genere; purtroppo la cultura non porta (quasi mai) nĆ© danaro, nĆ© fama. Dovremo ancora lavorare tanto in tal senso, affinchĆ© la divulgazione diventi un ā€œbene primarioā€ per la popolazione. Solo in tale ottica sarĆ  possibile penetrare quel muro istituzionale che al momento tiene fuori coloro che vogliono promuovere in maniera semplice e comprensibile la cultura a trecentosessanta gradi.

Ma ritornando alla nostra divulgazione, questa volta invece di siti internet, desidero dare indicazioni sullā€™acquisizione dello strumento primario di divulgazione: il libro. Leggere non ĆØ importante, ma fondamentale e, per tale motivo, saper scegliere un testo divulgativo ĆØ essenziale e non sempre semplice. Innanzitutto, ĆØ indispensabile saper preferire un autore piuttosto che un altro, il quale prima di ogni altra cosa rappresenta il referente principale per avere tra le mani un tomo utile al nostro scopo; poi seguono lā€™argomento e il tema di interesse. Ad esempio, leggere i libri degli autori e divulgatori sopra menzionati ĆØ garanzia di comprensione, divertimento e cultura.


Comunicazione-2-Imc


I testi consigliati sono i seguenti:

  • Dietro le quinte della storia. La vita quotidiana attraverso il tempo di Alessandro Barbero e Piero Angela;
  • Immigrati, profughi, deportati nell’impero romano di Alessandro Barbero;
  • Notte di stelle. Le costellazioni fra scienza e mito: le piĆ¹ belle storie scritte nel cielo di Margherita Hack:
  • Paure fuori luogo. PerchĆ© temiamo le catastrofi sbagliate di Mario Tozzi;
  • Dalla terra alle lune. Un viaggio cosmico in compagnia di Plutarco, Keplero e Huygens di Piergiorgio Odifreddi;
  • Intelligenza artificiale. Nel futuro c’ĆØ ancora posto per noi di Lorenzo Pinna;
  • La realtĆ  non ĆØ come ci appare. La struttura elementare delle cose di Carlo Rovelli;
  • Anche tu fisico: La fisica spiegata – in modo comprensibile – a chi non la sa di Roberto Vacca;
  • Viaggiando oltre il cielo. I segreti del cosmo svelati dal primo italiano sulla stazione spaziale di Umberto Guidoni;
  • Una giornata nell’antica Roma. Vita quotidiana, segreti e curiositĆ  di Alberto Angela.
  • Storia dellā€™umanitĆ  di Hendrik Willem Van Loon.

Naturalmente tali autori hanno scritto tantissimo altro e tutto estremamente interessante, ma per il momento buona divulgazione a tutti!

E concludiamo con una massima di colui che ĆØ considerato il padre della divulgazione scientifica in Italia, Piero Angela:

ā€œFaccio divulgazione scientifica da quasi cinquantā€™anni, e ogni volta ĆØ sorprendente rendersi conto che piĆ¹ escono cose dalla scatola della conoscenza, piĆ¹ se ne creano dentro, in continuazione, di nuoveā€.


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Antonio Vincensi

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