Inchiesta

I docenti salernitani contro la legge renziana

SALERNO. La mazzata renziana si fa ancora una volta sentire tra i docenti della scuola pubblica, nella città di Salerno, infatti, insorge un particolare fermento legato alla nuova legge sulla “Buona Scuola” che prevede uno svecchiamento del personale attraverso nuovi concorsi previsti a breve.

I ragazzi del gruppo “NO CONCORSO” fanno notare al governo che in questi nuovi concorsi sulla scuola pubblica (parteciperanno solo e soltanto coloro che sono già precari da oltre 10 anni, neutralizzando così tutta questa pubblicità del governo sul riciclo generazionale) in compenso però, i docenti con più di 36 mesi di servizio rischiano si ritrovarsi totalmente fuori dal mondo del lavoro.

«Molti docenti di 40-50 anni rischiano di perdere il posto di lavoro in barba alla norma europea sulla tutela di queste fasce d’età con un servizio che supera il periodo minimo indicato» spiega il gruppo “NO CONCORSO” organizzato da cittadini salernitani e non, che l’ostinazione del governo porterà una spesa di circa 300 milioni di soldi pubblici quando si potrebbe attingere a graduatorie preesistenti, come per altro è accaduto durante altre fasi, senza spesa aggiuntiva alcuna.

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