Curiosità

Don Merola ai ragazzi di Azione Cattolica: “Studiate, troppi ignoranti nella nostra società”

Tagliente, giusto ed appassionante. Don Luigi Merola, giovanissimo sacerdote ma già affermato e noto al pubblico per il suo ardimentoso impegno civile contro la criminalità organizzata e contro ogni forma di prepotenza, di abuso e di vessazione, non ha usato mezzi termini o concetti troppo artificiosi per consegnare il suo messaggio di fede e di speranza a bambini, giovani ed adulti di Azione Cattolica riuniti nella Solennità di Cristo Re dell’Universo per ribadire la loro appartenenza all’Associazione cattolica più longeva di sempre.

don luigi merola


La testimonianza di Don Merola,invitato dall’Azione Cattolica  della Diocesi di Salerno-Campagna-Acerno presieduta da Gioia Caiazzo, ha preceduto la tradizionale S.Messa in Cattedrale presieduta da S.E. Mons. Luigi Moretti, Arcivescovo Metropolita di Salerno-Campagna-Acerno. L’incontro ha avuto luogo nella  gremita Parrocchia di San Benedetto di Salerno.

Impegno civile, giornalistico, letterario senza dimenticare un forte senso religioso, Don Merola da anni è impegnato con la sua Fondazione Onlus “A voce de creautre, fondazione che si prefigge di realizzare molteplici scopi tra cui il recupero di percorsi scolastici di bambini e ragazzi bruscamente interrotti per torvare “braccia” per la malavita, inserimento degli stessi  nel mondo lavorativo ed infine la creazione di progetti di assistenza sociale e culturale.


don luigi merola


Don Merola, applausi scroscianti e tanta approvazione da parte di, utilizzando un gergo caro all’Azione Cattolica, adulti, giovani e giovanissimi. Un sacerdote impegnato come lei, Don Antonio Manganiello, afferisce che opere come “Gomorra” di Roberto Saviano sono molto utili per far conoscere il fenomeno camorristico ed il malaffare al grande pubblico, ma comunque salvano “poche vite”. Perché ancora tanta divisione sul contrasto?

Io dico sempre che non sono mai contro nessuno perché ognuno può essere una luce nella nostra umanità. Saviano è una luce come Don Manganiello è una luce,però si deve passare dall’essere solisti all’essere squadra. Il fronte anticamorra ha una sola debolezza, il camminare da solo. Bisogna  fare comunione . E sentirsi meno soli.

Il Suo percorso è legato indissolubilmente all’omicidio efferato di Annalisa Durante, avvenuto il 27 marzo 2004 ad opera del clan di Salvatore Giuliano. Cosa ricorda di quel tragico giorno?

Annalisa Durante morì un sabato sera del 2004. Il suo seme è stato messo in terra e da questo seme è nato un bellissimo albero che però va coltivato. Nella mattinata di oggi abbiamo affermato proprio questo: la legalità non è una scelta che si porta avanti a giorni alterni o la si predica soltanto la Domenica nella S.Messa. Essa si predica ventiquattro ore al giorno; deve essere un abito che ci dobbiamo cucire addosso. Annalisa  Durante ha poi portato alla nascita della Fondazione “A voce de’ criature” che sottrae ogni anno duecento ragazzi alla strada; in dieci anni abbiamo tolto oltre mille ragazzi alla criminalità organizzata”. Un vero progetto di vita.

In un’intervista concessa al portale dell’Osservatorio della Legalità a cura dell’Università San Pio V di Roma,(curato, tra gli altri, dal Prof. Giuseppe Acocella),  Lei ribadì il Suo impegno contro tutte le mafie. Che contributo ha dato in questi anni, un Ente come l’Osservatorio?

L’Osservatorio, come ci suggerisce stesso la parola, “osserva”, dà delle indicazioni ma poi sul territorio abbiamo bisogno di chi attua queste indicazioni, perciò il ritrovarci anche nei seminari serve a conoscerci meglio ma serve anche a spronare gli animi affinché che dalle parole si passi all’effettiva realizzazione dei progetti. Quanto abuso di parole che si fa in Italia! C’è molta ignoranza nella nostra società. I giovani non dovrebbero mai terminare le loro giornate senza aver letto ed assimilato facendola propria una frase, una massima, una riflessione.Io sono convinto, mai come in questo momento, che  le Università, i professori, qualsiasi esperto  hanno l’unico obiettivo di sradicare il male che riconoscibile nella criminalità. Abbiamo però bisogno di giocatori, non di tifosi, è finito il tempo di tifare soltanto.

Quali sono i Suoi modelli? 

Quando ero in Seminario ho studiato molto San Giovanni Bosco, un mio grande modello, ma anche Don Lorenzo Milani. Negli anni 1993-1994 mi sono innamorato dell’opera e del pensiero di Don Tonino Bello, anche se l’ho scoperto tardi.  Sono questi i pilastri della nostra Chiesa cattolica.

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