Cronaca

Dramma nel salernitano, derubata al cimitero: «Non voglio i soldi, ridatemi le foto»

SARNO. Un furto è stato commesso nei confronti di una donna che nella frana del 5 maggio ha perso il figlio ed il marito.

Il furto è avvenuto nel cimitero domenica mattina quando la vittima, Teresa Vitolo, si era recata nella cappella di famiglia, in una porzione di camposanto dedicata a tutte le tombe delle vittime della frana del 5 maggio 1998.

Alla donna è stato rubato il portafogli con soldi e portate via vecchie foto dei suoi cari.

Derubata mentre piange i propri cari: l’appello

Rivolge così un appello disperato: “Non mi importa dei soldi, non mi importa del responsabile, chiedo solo di riavere le foto”.

La vittima ha anche cercato di resistere al ladro e di bloccarlo rincorrendolo, fino a quando non le sono mancate le forze e si è dovuta fermare nel lungo stradone che conduce ad uno dei cancelli.

Accompagnata di nuovo nella cappella, come riporta Sanonotizie, si è subito resa conto le mancasse il portafogli che era riposto in borsa con soldi e delle foto dei suoi familiari.

Il racconto

Continua, quindi, il suo appello sottolineando l’importanza non dei soldi ma delle foto e dei ricordi che queste rappresentavano: “Una me l’aveva inviata una vecchia zia e mi ritrae incinta di mio figlio.

Sono fotografie uniche che risalgono a tanti anni fa. Io chiedo a colui che le ha portate via di restituirmele, può anche lasciarle sotto la porta della cappella. Io stavo pulendo, mi ero appena allontanata di qualche metro, non di più.

Pochi secondi e nel voltarmi ho visto un giovane incappucciato uscire di fretta.

Ho urlato per attirare la sua attenzione chiedendo cosa stesse facendo, e l’uomo di tutta risposta ha iniziato a correre. L’ho rincorso per un po’, poi non ce l’ho fatta più. Purtroppo non è la prima volta che accade. Questo cimitero è continuamente oggetto di furti ed atti vandalici contro tombe e servizi.

È un luogo non sicuro e c’è bisogno necessariamente di controllo e, se possibile, anche di telecamere di videosorveglianza. Quello che è accaduto a me è successo anche ad altre persone”.

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