Cronaca

Duplice omicidio a Fratte: spunta una telefonata su Ciccone

SALERNO. Nuovi importanti elementi spuntano sul duplice omicidio avvenuto a Fratte lo scorso 5 maggio, in cui persero la vita Angelo Rinaldi e Antonio Procida.

Dalle indagini sono emerse intercettazioni telefoniche su Lello Ciccone, candidato al consiglio regionale della Campania. Ciccone non è indagato ma il suo nome spunta in una conversazione telefonica tra Maria, moglie di Procida ed una certa Laura.

Dalle intercettazioni pubblicate oggi sui quotidiani, emerge che la signora Maria dice: “Comunque lui (inteso come Antonio) quindici giorni fa… no quindici giorni fa, ma quindici giorni prima che moriva mi disse che per colpa di queste elezioni finiremo sui manifesti (riferendosi probabilmente ai quotidiani) perché lui diceva che la voleva fare bene (riferendosi forse alla campagna elettorale), voleva fare una bella cosa perché questo (presumibilmente l’avvocato Ciccone) gli aveva promesso dei posti di lavoro, gli aveva promesso un’associazione, il fatto dei pacchi che già glielo stava dando. Cioè lui voleva fare una cosa per costruirsi, capito… un altro aggancio al futuro … come ti devo dire… facendo l’associazione, Antonio diceva che poteva costruire un bel bar sul campetto. Voleva fare altre cose… perché lo sai Antonio come era. Antonio era ingegnoso, non si fermava mai… doveva fare soldi! Doveva fare soldi”.

Ciccone, intervistato dal quotidiano Il Mattino, smentisce le telefonate tra la moglie di Procida e Laura, dichiarando: «Non ho mai promesso posti di lavoro, io faccio l’avvocato e ho già la segretaria nel mio studio ed è sufficiente. Io non sono un imprenditore con centinaia di dipendenti o un dirigente pubblico che ha possibilità di fare bandi per assunzioni. Certo, mi candido perché vorrei avere la possibilità di poter creare posti di lavoro e rilanciare l’occupazione nella nostra regione», ha detto poi Ciccone.

E sulla promessa di aiutarlo a dar vita ad un’associazione dice: «Per realizzarne una basta avere un foglio di carta e cinque persone e dirne la finalità. Ma in ogni caso non ho promesso associazioni a nessuno».

«C’è confusione tra Comune e Regione. Io sono candidato alla Regione e non ci sono campi di calcetto e bar da assegnare. Non c’è pertinenza tra questo contenuto e la mia candidatura», dice ancora il candidato al consiglio regionale per quanto riguarda il bar sul campo di calcetto.

E, infine, lancia un’accusa: «Premettendo che a pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca, non vorrei che a qualcuno stia dando molto fastidio l’enorme consenso che sto riscuotendo tra gli elettori. E non vorrei che questo qualcuno possa aver riferito notizie false alla signora la quale ingenuamente le ha ripetute».

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