Cronaca

Shock a Eboli, 25 cani chiusi in gabbia tra escrementi e ossa di altri animali | Denunciato imprenditore

Cani chiusi in gabbia tra escrementi e ossa di altri animali. È la scoperta avvenuta sabato scorso, ad Eboli, dei carabinieri

Cani chiusi in gabbia tra escrementi e ossa di altri animali. È la scoperta avvenuta sabato scorso, ad Eboli, dei carabinieri del Nucleo Guardie Zoofile Accademia Kronos di Salerno insieme agli uomini del Nucleo Provinciale Guardie ENPA di Salerno ed il personale dell’Asl di Salerno-Dipartimento di Prevenzione -Unita Operativa Veterinaria – Distretto di Eboli.

Eboli, 25 cani chiusi in gabbia tra escrementi e ossa di altri animali

L’operazione che ha interessato il territorio dell’alto ebolitano ha consentito di accertare che un imprenditore agricolo titolare di un’azienda di circa sei ettari, da tempo manteneva in condizioni etologicamente incompatibili alla loro natura circa 25 cani di varie razze ed età. Solo grazie alle indagini svolte dal personale dell’ENPA è stato possibile individuare l’azienda e svolgere un controllo che ha permesso di scoprire come il titolare dell’azienda, per motivi incomprensibili, detenesse venticinque cani in condizioni a dir poco pietose.

All’atto del controllo i militari hanno trovato animali denutriti, scheletrici e malati che vagavano all’interno dell’azienda. Proprio la successiva attività ispettiva dell’azienda ha consentito di rinvenire numerosi cani rinchiusi in gabbie minuscole normalmente utilizzate per l’allevamento dei conigli ed altri cani rinchiusi in gabbie nascoste in un capannone, immersi da tempo nei loro escrementi ed al buio.  A seguito di quanto accertato il personale intervenuto grazie alla preziosa disponibilità dell’Asl, ha inizialmente proceduto ad accalappiare i cani, microcipparli e poi avviare immediatamente le profilassi necessaria per curare le malattie riscontrate.

Ossa di altri animali

I miliari  e gli operatori hanno accertato e documentato fotograficamente la presenza di centinaia di ossa di animali riconducibili a specie ovicaprine, bufaline ma anche di cani e proprio a pochi passi da un deposito in un’area altamente degradata, gli agenti hanno trovato anche la carcassa di un cucciolo quasi completamente bruciata tra i rifiuti che il titolare dell’azienda smaltiva sui suoli.

Al termine delle operazioni, gli animali sono stati spostati in attesa di ulteriori disposizioni dell’autorità giudiziaria. Inoltre, avendo riscontrato su gran parte della superficie aziendale l’ingente presenza di diverse categorie merceologiche di rifiuti speciali non pericolosi disseminati (inerti di origine edilizia, rifiuti ferrosi, plastici, ossa animali, carcasse di auto, oltre duecento pneumatici esausti di varie dimensioni, macchinari agricoli dismessi, etc.), i militari hanno sequestrato l’intera superficie aziendale, per poi denunciare l’imprenditore per i reati di maltrattamento animale ed illecita gestione e smaltimento di rifiuti speciali non pericolosi.

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