Cronaca

Eboli, Cosimo Maiale e Antonio D’Amato condannati a tre anni e sei mesi: l’accusa, furto e minaccia aggravata

Eboli, con l’accusa di furto e minaccia aggravata sono stati condannati a tre anni e sei mesi ciascuno Cosimo Maiale (fratello del boss Giovanni) e Antonio D’Amato (genero di Maiale).

Cosimo Maiale e Antonio D’Amato in manette

Secondo l’accusa Maiale (che finì in carcere) e D’Amato (ai domiciliari) insieme alle due donne (denunciate) al fine di trarne profitto, si sarebbero impossessati dell’incasso giornaliero di una slot machine, pari a 3.150 euro, all’interno di un bar di Santa Cecilia di Eboli. Uno dei due fu anche trovato in possesso di uno strumento in ferro, utile ad aprire e forzare la gettoniera delle slot machine.

I due indagati, successivamente al furto, avrebbero minacciato il titolare del bar di gravi ed ingiusti danni, qualora avesse chiamato i carabinieri; in particolare Cosimo Maiale, con la frase “Ma tu lo sai chi sono io? Io sono Cosimo Maiale”, ha ricordato la loro appartenenza, anche familiare, allo storico clan, commettendo così la minaccia utilizzando il “metodo di
stampo camorristico”.

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