Politica

Eboli, decisione sulle difformità al consiglio comunale: le parole di Cardiello

EBOLI. “Una figuraccia che non ha precedenti nella storia dei consigli comunali ebolitani. Quanto accaduto mina la credibilità delle istituzioni.

Sappiamo di aver votato un testo che, poi, risulta pubblicato totalmente diverso in relazione all’art. 9. Il parere del segretario comunale non lascia dubbi, abbiamo avuto ragione e adesso si riparte da zero.

Le regole del gioco si cambiano insieme e senza furbate.”.

È con queste parole che Damiano Cardiello commenta il parere del segretario generale, Livia Lardo, sulla difformità, evidenziata dallo stesso Cardiello, tra il testo del Regolamento sul Funzionamento del consiglio comunale approvato nel corso della seduta del 23 novembre 2017 e quello pubblicato in data 28 dicembre 2017, con particolare riferimento alla formulazione dell’articolo 9.

Decisione sulle difformità al consiglio comunale: i dettagli

La versione pubblicata in data 28 dicembre, infatti, prevedeva la partecipazione di almeno un consigliere in ogni commissione consiliare mentre la versione approvata prevedeva la partecipazione di due consiglieri.

Il segretario generale, interpellato dal presidente del consiglio comunale per fornire un parere sulla base del quale prendere una decisione, vista l’impossibilità ti trovare una soluzione condivisa da entrambi i gruppi di maggioranza e minoranza sull’interpretazione della controversia, ha quindi proposto al presidente del consiglio comunale di “convocare il consiglio comunale al fine di provvedere al ritiro dell’atto, mediante l’istituto della revoca” come si legge dalla stessa richiesta protocollata.

Un ritiro dell’atto che, secondo il segretario, ha lo scopo di permettere alla commissione consiliare di “procedere a chiarire le posizioni contrapposte e licenziare un testo regolamentare che può essere condiviso o meno dai componenti della stessa, ma che sicuramente dovrà essere depositato in forma ufficiale presso la segreteria del consiglio comunale.

Sarà poi il consiglio comunale, nella sua sovranità e con la maggioranza dei voti previsti, che procederà all’approvazione definitiva del testo regolamentare.”.

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