Cronaca

Eboli: il dramma di Anna Di Biase, invalida prigioniera

(Foto – La Città)

EBOLI. Affetta da emiparesi a seguito di un ictus, Anna Di Biase, una signora di 63 anni, residente nel rione Pescara da oltre 20 anni, è imprigionata nella sua ubicazione all’interno di una palazzina popolare. Perdendo le sue normali funzioni, è costretta a dipendere dal figlio Daniele, che oltretutto è costretto a rinunciare a diverse occasioni di lavoro per occuparsi a tempo pieno della sua mamma. L’anziana non ha mai mancato il pagamento di un tributo o di un fitto e in una lettera al Comune spiega quanto segue:

«Chiedo di cambiare alloggio perché l’appartamento è molto umido. Inoltre non è dotato di scivolo per i disabili. Il bagno è troppo stretto e potendo muovermi solo con il treppiedi nel bagno non passo in modo agevole».

Ma il bagno è solo uno dei mille ostacoli che quotidianamente deve affrontare questa signora disabile:

«Il bagno rappresenta solo una delle difficoltà che mia madre è costretta ad affrontare. Basta uscire da casa e arrivare sulle scale per fare i conti con le prime difficoltà, ovvero i gradini, alcuni rotti e traballanti. Già una volta li ho messi a posto ma sono stati subito danneggiati. Lo spazio e le condizioni per montare un monta scale non ci sono – spiega anche il figlio Daniele – Una prima vista agli uffici del Comune aveva fatto ben sperare ma dopo l’ultima volta che sono stato là ho ricevuto una risposta diversa dalla precedente che ci ha tolto le speranze. Esasperati – racconta ancora Daniele – abbiamo chiesto e ottenuto anche un incontro con il sindaco a cui abbiamo esposto il problema ma a oggi nulla ancora è stato fatto. Noi siamo disposti anche ad avere una casa più piccola, basta che mia madre riacquisti la dovuta tranquillità».

All’esterno dell’ubicazione non va di certo meglio, immondizia sparsa ovunque e dalla fogna fuoriusce un insolito liquida che rende impossibile anche lasciare aperte le finestre nel resto del piazzale, l’unico magro sostegno fornitole è una donna delle pulizie inviata 2 volte a settimana. Davvero un qualcosa di profondamente esiguo dato l’enorme disagio lamentato dalla signora ed evidente agli occhi di tutti.

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