Cronaca

Eboli: il sindaco Cariello risponde alle accuse del senatore Cardiello

EBOLI. Riportiamo integralmente la risposta del sindaco di Eboli Massimo Cariello alle accuse del senatore di Forza Italia e membro della commissione antimafia Franco Cardiello.


«L’attacco del senatore Franco Cardiello, silente politico sulle questioni dello sviluppo della città e del futuro della nostra comunità, ora è rivolto, attraverso l’ennesima, inconcludente interrogazione parlamentare, contro strutture ed attività di contrasto al disagio sociale.

Il senatore nemmeno si rende conto che, nel perseguire una sua battaglia privata e familiare, mette nel mirino una struttura come Spes Unica fondata da don Ezio Miceli, che ha fatto la storia del recupero sociale e del reinserimento degli ultimi nella Piana del Sele.

Una struttura che aveva ottenuto quei beni dalla passata amministrazione, noi abbiamo inteso prorogare quella disponibilità, conoscendo l’azione sociale che Spes Unica svolge in un campo delicato quale quello dei minori a rischio.

Non voltando la testa dall’altra parte come fa Cardiello, ma toccando con mano le difficoltà quotidiane, abbiamo assicurato a quella struttura un nuovo spazio, per dare un futuro a minori a rischio di cui la politica romana non si occupa, tranne nelle occasioni in cui tenta di recuperare visibilità, non avendo altro da dire.

Voglio essere generoso con il senatore e fornirgli un’informazione che non ha, visto che nella sua interrogazione parla di lucro: le cooperative sociali non hanno lucro, i guadagni vengono reinvestiti, se ne faccia una ragione.

Sento parlare di bando: cosa direbbe il senatore, se dopo un bando l’assegnazione arridesse ad organizzazioni di accoglienza migranti? Magari dirà che è colpa del bando e che non si sarebbe verificato il caso se il Comune avesse affidato direttamente la disponibilità dei bei confiscati. Sarei anche curioso di capire se il senatore, oltre ad essere contrario alle attività sociali, fosse contrario anche al presidio medico nei beni Vaccaro.

Ma tutto questo non mi meraviglia più, il nostro concittadino, senatore e deputato da oltre 20 anni, si è segnalato sempre per l’assenza e la mediocrità degli interventi, che sono diventati invece intensi solo negli ultimi due anni, dopo la sonora sconfitta del figlio, circostanza che ha fatto scattare odio ed acredine al punto da infangare chi lavora quotidianamente per la nostra amata Eboli.

Mi ero già scandalizzato di una precedente interrogazione che chiedeva al ministro di non finanziare più i progetti del servizio civile a Eboli, al punto da mandare gli ispettori, i quali alla fine si sono complimentato con noi per la corretta gestione.

Oggi siamo dell’assurdo: tenta di mettere i bastoni tra le ruote ad un Comune che dopo anni di assoluto silenzio della politica ha dato una svolta di legalità, assegnando beni confiscati ad una storica cooperativa sociale, individuata l’associazione Libera come avamposto della legalità».


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