Cronaca

Eboli, minacciarono un uomo per 100 euro: arrestati Felice Celso e Mirco Petrillo

Avevano minacciato un uomo di origini rumene per ottenere 100 euro: i carabinieri hanno arrestato Felice Celso e Mirco Petrillo di Eboli.

Arrestati 100 euro: minacciarono un rumeno

Minacciano con un coltello e tentato di estorcere denaro ad un cittadino straniero: due arresti ed un divieto di dimora nel territorio di Eboli.

È stato associato alla casa circondariale di Salerno, Felice Celso 30 anni, mentre è stato posto ai domiciliari Mirco Petrillo 24 anni. È scattato il divieto di dimora ad Eboli per Giuseppe Celso 37 anni. Tutti e tre sono eburini. Le misure sono state eseguite dai carabinieri di Eboli su ordine di custodia emesso dal Gip del Tribunale di Salerno, Giovana Pacifico che ha accolto la richiesta formulata dal pubblico ministero titolare dell’inchiesta.

Era il 10 marzo scorso quando Felice Celso e Mirco Petrillo hanno minacciato con il coltello un cittadino straniero, residente ad Eboli. Questi stava passeggiando con la moglie e la figlioletta quando è stato avvicinato da Petrillo e Celso i quali armati di coltello hanno tentato di estorcergli del denaro. Solo l’intervento di alcuni connazionali, la resistenza opposta e il tempestivo intervento delle forze dell’ordine ha evitato che il reato si consumasse.

La richiesta di denaro fu di 100 euro se non voleva che gli venisse tagliata la gola. Ovviamente, la minaccia mediante l’arma, il pugno sferrato alla vittima è documentato nei nastri di una delle telecamere a circuito chiuso che si trovava nella zona. Il giorno seguente all’aggressione e quindi alla denuncia dell’accaduto, la moglie dello straniero fu avvicinata da una autovettura con alla guida Giuseppe Celso il quale ha intimato alla donna di ritirare la denuncia nei confronti del fratello altrimenti “ti sparo due botte in faccia” .

A seguito di dettagliate indagini, della visione dei nastri delle telecamere degli esercizi commerciali della zona e la raccolta della testimonianza di alcuni residenti presenti agli evento è stata ricostruita l’esatta vicenda che ha portato il magistrato alla richiesta della misura cautelare. Un episodio di grande violenza.

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