Dubbi sulla traiettoria del proiettile esploso dall’assassino: sono ancora in corso le indagini sull’omicidio di Mario Solimeno ad Eboli. Lo riporta l’odierna edizione del Mattino. Secondo le prime informazioni, infatti, la perizia balistica non coincide con i risultati della perizia del medico legale.
Omicidio Solimeno, indagini sulla traiettoria del proiettile
La perizia balistica non coincide con i risultati della perizia del medico legale. La vittima, quando è stata raggiunta dal proiettile, era seduta sul sediolino anteriore dell’auto ma dalla traiettoria del colpo sarebbero emersi nuovi scenari che farebbero in realtà ipotizzare piste alternative.
Il colpo si scena di è registrato ieri nel corso dell’incidente probatorio. Secondo le conclusioni del perito è logico ritenere che, in base all’analisi della traiettoria, l’uomo fosse stato colpito dal troiettile mentre si trovava sul sediolino posteriore. Questo però non coincide con la ricostruzione che Mario Solimeno fosse sul sedile anteriore, potrebbe dunque non essere stato quello esploso dall’esterno il colpo mortale. Alla luce degli eventi, è infatti possibile che il killer abbia sparato dal margine della strada colpendo in rapida successione l’auto in transito. È stato il secondo proiettile a colpire la vittima, conficcandosi nel lato destro del collo. Da qui l’incongruenza nel corso dell’incidente probatorio.
I dubbi
Se Solimento era seduto davanti e la perizia balistica afferma che per essere colpito da quel proiettile doveva essere seduto dietro, allora il proiettile che l’ha ucciso non è quello penetrato dal lunotto posteriore in quanto anche i testimoni confermano di averlo visto sul sediolino anteriore dell’auto. Ma allora oltre al conducente, chi c’era con la vittima all’interno della vettura? I testimoni oculari parlano di almeno tre persone. Dalle intercettazioni sembra ce ne fossero addirittura quattro. Il giallo si infittisce e l’inchiesta sembra essere solo alle battute iniziali.
