Cronaca

Eboli, proposto l'encomio per i vigili eroi

EBOLI. Il sindaco, Massimo Cariello, e l’assessore alla Polizia Municipale, Armando D’Aniello, hanno predisposto questa mattina gli atti per deliberare in Giunta Comunale un encomio ai due vigili urbani che martedì sera hanno salvato la vita ad un uomo di 36 anni, in preda ad uno stato di evidente e pericolosa depressione.

L’encomio sarà riconosciuto al capitano Mario Dura ed all’agente scelto Maria Gabriella Marano, che hanno impedito ad un salernitano di Nocera Inferiore di portare a compimento un suicidio, dopo essersi legato una corda intorno al collo. «Non è un semplice intervento di due rappresentanti delle forze dell’ordine – commenta l’assessore alla polizia Municipale, Armando D’Aniello -. E’ invece un episodio che segnala la prontezza dei nostri agenti e la loro capacità di leggere le situazioni, senza tirarsi indietro per qualsiasi intervento. Non è la prima volta che agenti della polizia municipale di Eboli si segnalano per loro interventi provvidenziali, né sarà l’ultima, ma in questa occasione la prontezza dimostrata dal capitano Dura e dall’agente scelto Marano ha salvato una vita».

Sullo straordinario intervento dei due rappresentanti della Polizia Locale ha voluto spendere una riflessione anche il sindaco di Eboli, Massimo Cariello: «Il capitano Dura e l’agente scelto Marano si sono trovati in quell’area, perché impegnati in un servizio di controllo. E questo nonostante l’organico dei vigili urbani di Eboli sia sottodimensionato, il che significa che l’azione quotidiana di controllo dei caschi bianchi è frutto di enormi sacrifici professionali e personali che i vigili fanno ogni giorno.

Nonostante la carenza di organico, l’Amministrazione comunale, grazie anche alla disponibilità degli operatori, ha voluto che si mantenesse il presidio costiero e nell’area di Santa Cecilia.

Quale primo cittadino sono orgoglioso di guidare un Comune in cui operano rappresentanti della Polzia Locale come il capitano Dura e l’agente Marano, il cui gesto va al di là del dovere di ufficio, perché testimonia di preparazione, umanità e disponibilità al sacrificio».

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