Cronaca

Eboli, tenta il suicidio il giorno di Natale: aveva perso il lavoro

EBOLI. Un uomo ha tentato di uccidersi il giorno di Natale, ad Eboli.

L’uomo, che aveva perso il lavoro da poco, ha preso la decisione dell’estremo in gesto dopo un litigio in casa e dopo essersi tagliato il braccio.

Dopo questi atti aveva intenzione di togliersi la vita simulando una pugnalata alla pancia.

Il dramma è stato sfiorato in un’abitazione tra via Gonzaga e il Paterno.

L’uomo è stato salvato dall’intervento dei carabinieri che hanno salvato la vita al cinquantenne disperato.

F.P. ha tentato di suicidarsi in casa nella serata di lunedì scorso.

Un battibecco banale avrebbe aggravato la disperazione provocata dal licenziamento. Da alcuni giorni il 50enne aveva ricevuto la lettera di licenziamento da un’azienda nota nella zona industriale.

Afferrato un coltello da cucina, lunedì pomeriggio F.P. si è ferito al braccio.

Sui vestiti e sul pavimento il sangue copioso ha allarmato la moglie.

I propositi del suicida erano gravi, non c’erano un attimo da perdere.

L’uomo minacciava di squarciarsi il ventre, di pugnalarsi in pancia. La telefonata della donna ai carabinieri e al 118 è stata tempestiva e salvifica.

Gli investigatori, secondo quanto riporta Il Mattino, hanno lavorato con estrema delicatezza nel soppesare le parole e nel convincere l’uomo a deporre il coltello.

Soccorso dai medici del 118, il paziente è stato accompagnato in ospedale.

Mentre i sanitari del pronto soccorso ricucivano le ferite dell’artigiano licenziato, i carabinieri hanno raccolto le dichiarazioni della moglie, ricostruendo il clima teso che c’era in casa dopo la lettera di licenziamento.

La depressione di F.P. era maturata nei giorni scorsi e si era aggravata nel periodo natalizio.

Concluse le operazioni necessarie, i sanitari del pronto soccorso, con il primario Francesco Cembalo, hanno contattato l’ospedale Ruggi d’Aragona disponendo il ricovero del paziente presso il reparto di psichiatria a Salerno. Il suicidio a Natale è stato evitato appena in tempo, il rischio di una ricaduta depressiva non è scongiurato.

 

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