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Elezioni, Battipaglia – 15 domande ai candidati a sindaco: intervista ad Enrico Lanaro

Questionario a cura di Paolo Vacca

BATTIPAGLIA. L’Occhio di Salerno incontra i candidati a sindaco per le prossime elezioni amministrative a Battipaglia. Un questionario di 15 domande uguali per tutti. Ecco come ha risposto Enrico Lanaro:

1. Perché ha deciso di candidarsi a sindaco?

Perché ho avuto esperienze negli ultimi due anni che mi hanno fatto cambiare la visione della vita e quindi, su spinta di un gruppo di giovani e di amici che mi stavano intorno, è nato questo progetto con l’intento di raccogliere consensi e – se ci riuscissimo – portare avanti le idee del nostro “mini circolo”. Inizialmente la vicenda è stata un po’ controversa, nel senso che ho cercato di dar delega a chi aveva esperienze politiche sul territorio. Cercavo di essere il catalizzatore di una fusione tra quelle che erano le idee di questi giovani del territorio e chi realmente faceva politica. Ma, in questi incontri, ho avuto solo delusioni e ho dovuto prendere in prima persona l’impegno.

2. I commissari hanno approvato le linee guida del PUC, data l’obsolescenza di quello vigente. Se eletto, la sua amministrazione darà finalmente a questa città un piano regolatore? Seguirà le linee dei commissari? Come pensa di mettere argine alle infiltrazioni camorristiche? E soprattutto: i tempi?

Rispondo subito sulla tempistica: i tempi sono legati a tante variabili perché il PUC ed il Piano mare camminano in modo parallelo, poiché buona parte dello sviluppo del territorio è legato al Piano mare e molte delle mie energie le sto investendo in questo progetto. La tempistica non è di sicuro una legislazione, nella migliore delle ipotesi ce ne vogliono due. Sulle infiltrazioni camorristiche abbiamo gli organi dello Stato che sono a disposizione per monitorare ciò che avviene nei Comuni sciolti per mafia. Oltre il tutoraggio di sei mesi, previsto per legge,c’è anche la possibilità di integrare questo “accompagnamento”: qualsiasi bando verrà inviato, sarà verificato da un consulente designato. Ma anche all’interno si creerà un organismo di legalità utile a vagliare già dall’inizio eventuali errori, perché molto spesso possono esserci proprio errori formali o tecnici. Quindi, un organismo interno, fatto da volontari del territorio o extra-territoriali per tutti i settori che analizzerà qualsiasi documento prodotto. Le linee guida: per quelle che sono allo stato attuale a mia disposizione, sono sposate a pieno. Potrebbero esserci delle piccole variazioni che vanno mediate con gli imprenditori, poiché buona parte delle linee guida si basano sulla mediazione tra l’Ente e le imprese. La progettualità è stata fatta bene, ma non c’è stato l’incontro tra il tecnico e l’imprenditore. Se mi dici di voler fare la ‘lungofiume’ ma non hai parlato con l’imprenditore, verosimilmente se quest’ultimo mi dice no io non posso farlo. Resta il fatto che parliamo di un progetto ben fatto e non criticabile, sotto osservazione di un organo legale e che rispettavano già le mie idee.

3. Il Comune è a rischio dissesto. Come intende risanare la disastrosa situazione economica?

In primo luogo bisogna fare in modo che il Comune rientri in un regime economico di mantenimento. Poi trovare tutti i meccanismi attraverso i quali attingere fondi ed iniziare a portare avanti i progetti. Questo non è impossibile. Nel nostro programma è stilato quanto ha a disposizione la Regione Campania come finanziamenti nei prossimi 3 anni per l’ambiente, e si tratta di 4 miliardi e 200 milioni di euro. Quindi bisogna creare dei progetti tali da poter attingere da quella somma la tua quota e mettere in atto dei lavori per migliorare il territorio e allo stesso tempo creare lavoro. Al Ministero abbiamo a disposizione 480 milioni per progetti sulla cultura del territorio che, se un gruppo di giovani li portasse avanti, abbiamo un interlocutore diretto: Antimo Cesaro, sottosegretario ai Beni Culturali e mio amico, oltre che l’interlocutore regionale che è la Marciano. A Battipaglia è tutto fermo, compreso il commercio, perché senza avere progetti e vita notturna, e se la sera si è fermi, il commercio è fermo, e di conseguenza non c’è assunzione. Se si inizia a creare eventi, organizzazione, fine settimana pieni, crei anche occupazione. 

4. Litoranea e viabilità: due annose questioni. Come intende affrontarle?

La litoranea è legata al Piano mare, ed è tutto designato nelle linee guida del PUC. L’attuale lungomare che noi vediamo dovrebbe essere una zona pedonale, la pineta dovrebbe essere un parco, la spiaggia è spiaggia, quindi la strada litorale è quella situata molto più avanti. È ovvio che anche in quel caso bisogna entrare in contatto con imprenditori locali per poi creare i servizi di urbanizzazione di quel territorio. Lo sviluppo del territorio deve partire da quella zona, ma già da subito. Noi ci siamo detti di urbanizzare una delle due arterie che va verso il mare, perché la città deve essere proiettata verso il mare in modo da non avere un distacco e quindi, anche di inverno si vive la zona litorale. Se avremo un progetto finanziate per allestire il teatro, di sicuro non verrà fatto al centro, ma verrà situato in zona mare, in modo da portare gente verso la fascia costiera. E così per tanti altri progetti.

5. Si sente spesso parlare di “rilancio del commercio”. Come intende fare qualcosa di concreto in merito?

Il rilancio del commercio avviene semplicemente in un modo: cercando di creare la presenza sul territorio di persone che hanno voglia di spendere, non puoi fare altrimenti. Per cui, di sicuro cercare di sviluppare quanto più possibile il mercato agro-alimentare, ma di tutto il salernitano, dall’alice di Cetara al fagiolo di Controne e Battipaglia deve diventare il centro sia di presentazione che di vendita. Chi, in campagna elettorale, dice che le nuove imprese non spenderanno – per via delle assunzioni – tasse comunali, dice il falso. Non è possibile. Qualsiasi impresa apra a Battipaglia deve pagare le tasse, sarebbe un abuso d’ufficio non farle pagare in un Comune in dissesto. Quello che si può fare è creare una serie di eventi senza far pagare il suolo pubblico. Perché a noi serve creare l’evento fieristico che porta gente e si integra al commercio già esistente. Anche qui c’è bisogno di organizzazione: la ZTL ben fatta nel fine settimana, o nei periodi in cui si creano eventi. Il parcheggio ben organizzato, con delle navette ben fatte o con delle biciclette messe a disposizione. E non è detto che degli imprenditori a cui inizi a dare dei risultati, non finanziano qualche mezzo di trasporto. Ti parlo da imprenditore: Vetlan prenderebbe qualche bicicletta mettendola a disposizione. Un altro capitolo importante è la zona agricola, qualcuno ha mai ascoltato cosa vogliono gli imprenditori agricoli? Loro non vogliono l’urbanizzazione del territorio agricolo, loro vogliono che quella zona rimanga agricola. Vogliono essere rispettati per quello che sono, e che si garantisca – su quel territorio – la viabilità piuttosto che logistiche aggiuntive, internet, perché in quella zona non c’è una rete tale da permettere loro di lavorare bene. Questa è la voce degli agricoltori.

6. È a conoscenza dell’osservatorio sulle coerenze, il gruppo di verifica delle promesse elettorali nato proprio in vista delle elezioni? Cosa pensa di quest’iniziativa?

È bellissimo. Un qualcosa che andava fatto già prima. Noi ne abbiamo uno interno. Mi spiego meglio: ci siamo dati dei termini diversi, anche oltre quello che è il piano programmatico, per il semplice motivo che, dalle primarie all’incontro con le altre forze, il nostro programma deve essere plasmato con le idee che le altre forze sostengono e con tutti i rapporti umani che inizio ad avere. Quindi ben venga questo organo esterno, ma avendone anche un interno perché uno dei nostri slogan è “trasparenza”. Il sindaco dovrà avere un sistema nella sua stanza di streaming h 24. Perché nel mio ufficio sto svolgendo un servizio come portavoce di una comunità. Voglio creare delle condizioni, nei limiti della legge perché se qualcuno verrà nella stanza ad esporre un disagio, devo per forza isolarmi. Ma, tutto ciò che è funzione pubblica deve essere registrata. Di sicuro sarà registrata, se possibile vorrei inserirlo in un canale streaming per vederla in diretta. Io voglio togliere la porta, la stanza del sindaco non deve avere quella porta, a che serve?

7. Trasformismo e cambi di casacca, ognuno ha il “morto” in casa sua: nessuno è esente da candidati o appoggi esterni da membri delle passate amministrazioni. E il ricambio di cui tutti parlano?

Purtroppo non puoi avere un ricambio al 100%. Avrei dovuto candidarmi solo con le mie due civiche che, in teoria, non hanno nulla. Trasformismo? Anche la storia di AN, credo che all’epoca sia stato un riempi lista, ho chiesto il foglio firmato in Prefettura, non lo hanno trovato. Ma più che altro per capire, poiché davvero non ricordo. Ho chiesto a tutte le forze che aderivano con noi di non fare delle liste “Caronte”, come una delle grosse liste che ha, il mio amico, Gerardo Motta. Quella è una lista pericolosa da un punto di vista politico, prova a gestirli quelli. Io non do la colpa al singolo per il disagio che vive Battipaglia, io non ricordo che quelle persone siano delinquenti, io mi ricordo di avere il risultato, che è quello che vediamo, frutto dell’incapacità e dei meccanismi politici che facevano sì che un sindaco ed una giunta non portassero a termine il loro programma. Oltre il 90% dei nostri sono facce nuove e giovani. Poi ci sono alcuni candidati inevitabili, anche perché non posso imporre nulla al partito. Ad esempio Egidio Mirra, amico mio e dentista, che una sola volta – in qualità di professionista – mi ha ricevuto per un dolore che avevo alle sei di mattina. Io l’ho conosciuto in quel frangente. È candidato nelle mie liste e fa politica da sempre. L’altro, Tancredi, non la conosco personalmente. Poi ci sono Vito Lucia e Toriello, sono questi gli unici 4 “ex” su 96. Io ho tagliato una lista perché c’erano linee di parentela di seconda generazione. Fortunatamente lo hanno accettato con la piena onestà, perché ad ogni evento loro sono presenti. Ma non li ho candidati, spiegando che era un motivo in più per essere attaccato. Ho fatto di tutto per dare un rinnovamento. Chiudo con un aneddoto: quando c’era la giunta Santomauro, io da libero professionista vengo chiamato dal sindaco per analizzare la situazione randagismo, quando dentro c’era la consigliere Cecilia Francese che non ha presentato alcuna mozione per questo problema. Per cui mi chiedo: come mai non ha tirato in ballo la questione, mentre ora ne parla? Come mai Vincenzo Inverso, che attualmente sta cacciando centinaia di idee, ed è sempre stato “in mezzo”, non ha proposto nulla a riguardo? Perché non è stato creato un comitato, un organo, in grado con la funzione di richiedere di attingere ai fondi per finanziare progetti sul territori. Si poteva fare anche all’opposizione, e portare l’idea all’amministrazione. Questi signori, ora, dicono di tenere alla loro città, ma se non lo hanno fatto prima, perché ora dobbiamo credergli?

8. Giunta comunale, Albanuova: quali saranno le prime nomine e chi gli assessori della sua eventuale giunta? Pescherete tra i primi non eletti o avete già i nomi?

No. Nel modo più assoluto non pescheremo tra i primi non eletti. La prima cosa che ho detto: nessuna giunta politica. Niente a nessuno è stata la prima frase quando sono sceso in campo. Quando dicono che Alfredo Liguori ha abbandonato Lanaro, dicono il falso. Sono io che ho mandato via Alfredo, perché quando ho capito che verosimilmente si aspettava qualcosa gli ho risposto che aveva capito male. Niente a nessuno è niente a nessuno. Anche perché mi dite quali sono le competenze di Liguori? In cosa lo posso “sfruttare”? Il rapporto che c’era inizialmente era un rapporto amichevole, e per la frequentazione quotidiana che ha avuto posso dire che è come un “fratello”. Mi ha aiutato a capire come ragionavano alcuni politici del territorio. Ma, non ha nessuna competenza tale, da poter gestire una carica. Potrebbe essere utile per “rapporti con politici locali di basso livello” (ride, ndr). La giunta sarà di Lanaro, a pieno titolo, e me ne assumo la responsabilità. Se non riesco a fare la giunta Lanaro andiamo a casa dal giorno dopo. Ho alcuni nomi in mente e li farò in chiusura di campagna elettorale. Ho già il manager che può gestire le municipalizzate, a risparmio e che non prende lo stipendio. Si tratta di uno che è stato manager di grosse aziende, che hanno fatto grandi appalti nel salernitano. È in pensione. Poi, se mi presentano qualche curriculum interessante, lo prenderò in considerazione. È come Vetlan: io posso avere tutti gli amici di questo mondo, ma mentre sto facendo quest’intervista i medici che lavorano nella mia azienda, mi devono dare garanzia. Perché la nostra è una clinica che sta creando un servizio. Amici e colleghi veterinari ne ho centinaia, ma in Vetlan scelgo il meglio. E rimane a lavorare il veterinario che mette spirito di sacrificio e passione.

9. Da anni ci affligge il problema della balneazione, con due depuratori mai attivati. Come pensa di affrontare la questione e ridare alla litoranea di Battipaglia i fasti che aveva negli anni Ottanta?

Da un punto di vista di depurazione le cose stanno già cambiando. Tra l’altro, si stanno spendendo tanti soldi (3,5 milioni di euro) per il depuratore sul Tusciano, quando si è capito che Belvedere si collegava sulla linea che va verso Salerno. Considerate che già prima che decidessi di candidarmi a sindaco, già l’istituto Zooprofilattico del Mezzogiorno aveva a disposizione, ed ha, per il salernitano 20 milioni di euro per fare progettualità di monitoraggio ed inquinamento. Da subito, il Tusciano verrà monitorato su vari livelli, dalle competenze territoriali di Battipaglia, credo che mi servirò della Protezione Civile. Anche perché le analisi per tenerlo sotto controllo non costano tantissimo. Se il mare non è buono, il Piano mare non funziona. Se iniziamo a controllare il fiume che arriva a mare, ed il mare stesso, credo che già dall’anno prossimo potremo dichiarare balneabili le nostre acque.

10. Amministrare un comune dopo due anni di commissariamento è una sfida ardua. Ha in mente qualche strategia in particolare?

Io credo che amministrare un Comune dopo due anni di commissariamento, è più semplice. Nel senso che non hai un passaggio politico dove ti lasciano dei dati che potrebbero essere falsi. Abbiamo un passaggio tecnico, dove avremo dei dati certificati e tutelati, lasciati da persone competenti. Inoltre abbiamo la consulenza, quindi il passaggio sarà graduale. Anzi, credo che sia l’unica che fortuna che ho sia proprio questa.

11. Ha intenzione di aumentare le tasse e/o le aliquote di competenza locale?

Assolutamente no. Di nessun tipo. Per quello che so, credo non sia possibile ridurle allo stato attuale. Come non credo che a piccole aziende che vengono sul territorio, puoi dire di non pagare le tasse se fanno le assunzioni. Sono legende che si dicono in campagna elettorale. Puoi inventarti, però, qualche cosa: dei contro servizi che l’amministrazione può dare all’impresa affinché quest’ultima ne ottenga un vantaggio. Ti parlo in prima persona: la mia azienda non dovrebbe pagare quasi niente sui rifiuti, invece pago le superfici normali a differenze di altre cliniche, nemmeno tanto lontane da Battipaglia. Ho provato a farglielo capire ma sono riuscito ad ottenere solo qualche piccola riduzione. Non dirò mai in campagna elettorale che si possono ridurre le tasse, cercherò semplicemente di creare delle condizioni affinché le aziende investano sul territorio. E se le cose vanno bene aiutate l’amministrazione a rendere il decoro urbano carino. In compenso ci vuole un Ente che faccia capire di stare dalla parte dell’imprenditore. 

12. Nessuna amministrazione comunale ha mai concluso il mandato dei cinque anni. Perché?

Giunte politiche. La giunta politica non ti dà stabilità. Se la mattina incontri un consigliere e hai una giunta politica alla fine cadi. La maggioranza deve essere coraggiosa, ed è quello che ho fatto nella costituzione delle liste. Li conosco quasi tutti, ad eccezione di quelli scelti dal Pd. Dunque, è questa l’inerzia che ha fatto in modo che negli ultimi 20-25 anni non è mai stato concluso un mandato. Le responsabilità non sono dei singoli, ma degli accordi fatti, pur di raggiungere i numeri. Io me ne vado a casa nel momento in cui qualcuno fa un colpo di tosse. Abbiamo la fortuna del voto disgiunto, e soprattutto credo che questa volta Battipaglia andrà a votare con dei numeri sostanziosi. Col premio di maggioranza, sono certo che ci sarà stabilità. Io detto di no al “pacchetto Alfredo” che comprendeva 3-4000 voti, perché sono certo che non avrei potuto governare. Invece, ora, se vinciamo sono sicuro che mi lasceranno governare, perché le persone che porterò con me sono affidabili.

13. Come giudica il clima della campagna elettorale, fino ad oggi?

Fino ad oggi sereno. La riammissione di Ciotti mi ha fatto male, ma anche questo ben venga, così non c’è nessuno screzio nella campagna elettorale. Sicuramente, è inutile negarlo, chi ne risentirà di questo riammissione sono io. Comunque, ad oggi, non ho visto grossi dissapori. Qualche battutina, ma fa parte del gioco. Mi hanno accusato, addirittura, di essere il portavoce di Santomauro. Accuse che lasciano il tempo che trovano.

14. Scarsezza di iniziative culturali: come incentivarle?

Creando quel comitato dei giovani di cui parlavo prima. I progetti devono farli loro, non l’amministrazione. Noi, dal nostro canto, dobbiamo essere pronti a sostenere questi progetti, dando spazio alle loro iniziative, creare i mezzi attraverso i quali mettere in atto questi progetti.

15. Chi sarà il futuro sindaco di Battipaglia?

Credo, e spero, Enrico Lanaro. Ma dopo il ballottaggio, perché ci si arriverà sicuramente. Allo stato attuale c’è una grande forza che è Gerardo Motta. Dunque, il ballottaggio sarà sicuramente contro di lui. Spero di esserci.

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