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Elezioni, Battipaglia – 15 domande ai candidati a sindaco: intervista ad Ugo Tozzi

Questionario a cura di Paolo Vacca

BATTIPAGLIA. L’Occhio di Salerno incontra i candidati a sindaco per le prossime elezioni amministrative a Battipaglia. Un questionario di 15 domande uguali per tutti. Ecco come ha risposto Ugo Tozzi:

1. Perché ha deciso di candidarsi a sindaco?

Per lo stato in cui versa la nostra città da troppi anni. Ho una discreta esperienza politica, avendo svolto il ruolo di consigliere comunale e di presidente del consiglio. Ho deciso di scendere in campo perché credo di avere la giusta esperienza per affrontare le tante problematiche che ho conosciuto sia da un punto di vista amministrativo, sia da cittadino viste le tante lamentele.

2. I commissari hanno approvato le linee guida del PUC, data l’obsolescenza di quello vigente. Se eletto, la sua amministrazione darà finalmente a questa città un piano regolatore? Seguirà le linee dei commissari? Come pensa di mettere argine alle infiltrazioni camorristiche? E soprattutto: i tempi?

Bella domanda. Sto già dibattendo in campagna elettorale di queste tematiche. I commissari hanno fatto una cosa buona: mettere giù le linee guida per il prossimo piano urbanistico. Il famoso piano regolatore fermo dal ’72. Per questo oggi ci troviamo un complesso di case, solo cemento. Poi è logico che lamentiamo l’assenza di spazi verdi e di aggregazione sociale. Ringrazio i commissari per aver messo le basi e sicuramente seguiremo le loro linee andando avanti nella pianificazione della città che ha avuto il disonore dell’infiltrazione camorristica. Per questo chiederemo al Prefetto di Salerno un tutoraggio di sei mesi previsto dalla legge. Un periodo di riabilitazione per affrontare al meglio tutte le problematiche. Nel nostro programma abbiamo parlato di nuovo assetto del territorio, che viene dopo tutte le priorità del territorio. Queste priorità, tutte assieme, formano il nuovo assetto della città, inteso come modo di vivere nell’ambito di un comunità degna di questo nome. Dobbiamo riappropriarci di ciò che ci appartiene. Tornare ad essere la città capofila della Piana del Sele. Abbiamo delle grandi realtà industriali come l’Alcatel o la Paif. Ci sono tante aziende che vogliono investire nel territorio, però vogliono la vicinanza della politica. C’è bisogno di un’amministrazione seria, di una politica perbene, così facendo gli imprenditori si avvicinano alla città, che non è città di camorra. Sulle infiltrazioni camorristiche abbiamo fiducia nella magistratura, e siamo certi che si arriverà ad un punto fermo.

3. Il Comune è a rischio dissesto. Come intende risanare la disastrosa situazione economica?

Io oserei dire che tutti gli enti pubblici sono sull’orlo del dissesto. Sappiamo bene che i fondi pubblici vengono gestiti, nel più delle volte, in maniera poco buona. Anche in questo caso, credo che i commissari abbiano fatto un buon lavoro perché hanno trovato un buco di circa 30 milioni di euro e lo hanno ridotto a 15. Con un’amministrazione seria e trasparente è possibile azzerare questo debito nei primi tre anni, e poi negli ultimi due iniziare a spendere ed investire sul territorio. Oltre al taglio agli sprechi, sempre per voler creare una sinergia con il cittadino, abbiamo lanciato il ravvedimento fiscale. Mi spiego meglio: innanzitutto il ravvedimento fiscale è un qualcosa concesso per legge ai Comuni. Quando si riceve una sanzione e si aggiungono more ed interessi è chiaro che il cittadino da una somma iniziale, si ritrova a dover pagare molto di più. Allora, l’intento del ravvedimento fiscale è togliere tutte le more e gli interessi, facendo pagare solamente la cifra iniziale in modo da invogliare il cittadino a pagare e di snellire le pratiche. 

4. Litoranea e viabilità: due annose questioni. Come intende affrontarle?

Litoranea e viabilità: due grossi problemi. In conferenza stampa ho già parlato di viabilità e di decongestionamento del traffico cittadino. Le soluzioni ci sono: il sottopasso in via Matteo Ripa per decongestionare il traffico di via Roma e via Mazzini soprattutto quando – in alcuni periodi dell’anno – si ricorre alla ZTL che blocca interamente la zona di via Roma, ingolfando via del Centenario e via Domodossola; ma anche nella zona di S.Anna si può fare qualcosa con il sottopasso di via Colombo, progetto già esistente, previsto con il Più Europa, ma come ben sappiamo di quei famosi 52 milioni di euro ne sono arrivati 1/3. Ragion per cui il sottopasso di via Colombo non è stato più realizzato. Anche il sovrappasso sui binari della ferrovia è saltato. Abbiamo il terminal bus che oramai è stato completato, ma non è stato consegnato. Una cosa grave. Sono mesi che i lavori sono stati ultimati. Quelle famose opere “incompiute” che dobbiamo riprendere a tutti i costi. Un’altra zona di stazionamento la dovremmo creare all’altezza dell’uscita autostradale nei pressi dell’ospedale e allo stesso tempo creare dei servizi navetta di interconnessione con la città. Nella nostra idea di Smart City, la città svelta ed intelligente, c’è il Bike Sharing. Il noleggio delle biciclette per spostarsi da una parte all’altra della città per salvaguardare viabilità ed ambiente. Bisogna riorganizzare i parcheggi, come quello dietro via Matteo Ripa, dove noi paghiamo il parcheggiatore abusivo senza nessun controllo. Nel nostro programma, abbiamo previsto di eliminare alcuni parcheggi per farli in altre zone e creare delle piste ciclabili: abbiamo individuato circa 5 km che partono da S.Anna e arrivano fino a Belvedere. Cose fattibili. Sulla litoranea, invece, c’è lo sviluppo della nostra città. E per parlare di sviluppo dobbiamo prima parlare della depurazione delle acque. Subito dopo l’estate dovrebbero partire i lavori del depuratore di Tavernola. Dico questo perché, se ci sono progetti già in essere, bisogna seguire la strada già intrapresa. È inutile opporsi a prescindere perché lo ha fatto un altro, significa arrivare tardi sul problema. I 5 anni non sono tantissimi. Le amministrazioni che hanno fatto realmente qualcosa, come quella di Salerno, sono quelle durate 5+5. Noi abbiamo la capacità, invece, di durare nemmeno 5 anni. E la storia parla chiaro: negli ultimi 25 anni siamo l’unico comune, guardando i limitrofi, che non ha concluso un mandato. Lo sviluppo della fascia costiera, parte dalla depurazione. Una volta eseguita, si potrà iniziare a ragionare in termini di organizzazione della costa battipagliese. Fare i conti con i privati della fascia pinetaria, perché per il 70-80% non è di proprietà demaniale ma di proprietà privata. Credo nel rapporto delle istituzioni con i privati, perché qualora non si potrà accedere ad alcuni fondi, c’è bisogno del loro supporto. 

5. Si sente spesso parlare di “rilancio del commercio”. Come intende fare qualcosa di concreto in merito?

Le attività commerciali sono al collasso. Tanti negozi sono chiusi, ma non solo al centro. Dobbiamo andare incontro ai commercianti. Fare delle iniziative insieme a loro, degli eventi, in modo da creare attrazione in città. Favorire l’occupazione di suolo pubblico, cosa che avviene in tutte le città italiane. Cerchiamo di facilitare questa occupazione, venendo incontro al commerciante. Ed è un modo per invogliare le persone ad aprire qualche attività, perché di questi tempi è un rischio. E magari dopo quell’attività avrà bisogno di uno o più ragazzi per le diverse mansioni. Così facendo si incentiva anche l’occupazione. Nelle altre città esiste la ‘movida’: a Battipaglia non c’è, e i giovani sono costretti ad andare a Cava, a Salerno o anche ad Eboli e Bellizzi. Ai miei tempi, piazza Madonnina era un forte punto d’aggregazione, si cresceva insieme ed eravamo una comunità. Poi, ci sono i centri commerciali di Eboli, Pontecagnano e Salerno. Io ricordo, anni fa, quando si volevano fare a Battipaglia ma i commercianti evitarono che la politica facesse questa scelta, senza pensare che anche loro avrebbero potuto trovare lavoro in questi grossi centri. Siamo rimasti indietro anche in questo. 

6. È a conoscenza dell’osservatorio sulle coerenze, il gruppo di verifica delle promesse elettorali nato proprio in vista delle elezioni? Cosa pensa di quest’iniziativa?

Io ho aderito a questa iniziativa perché non stiamo scrivendo il libro dei sogni. Parliamo di cose concrete che, tuttavia, non sono nell’immediato. Alcune sono rapide, altre sono a medio e lungo termine. È chiaro che il coltello dalla parte del manico ce l’hanno i cittadini. Quindi, possono nascere tutti i gruppi di questo mondo – con tutto il rispetto – ma noi non abbiamo paura di confrontarci. Perché un’amministrazione che è seria, coerente e leale non deve avere paura del controllo. Io l’ho accettato di buon grado, ma il giudizio finale ci sarà alle prossime elezioni, perché oggi l’elettore è attento, è sveglio, non crede più alle tante promesse, e si è allontanato dalla politica. Il giudizio non sarà solo di questo gruppo, ma di tutta la popolazione.

7. Trasformismo e cambi di casacca, ognuno ha il “morto” in casa sua: nessuno è esente da candidati o appoggi esterni da membri delle passate amministrazioni. E il ricambio di cui tutti parlano?

Io credo che la coerenza paghi sempre. Sono nato nell’ambito del centro-destra e ancora oggi mi ritrovo in questo schieramento. Siamo stati nel PDL che era la fusione delle varie forze. Ad oggi mi trovo ancora fermo lì dove stavo. C’è chi, invece, ha trovato collocazione all’ultimo momento nella lista senza pensare ai valori né agli ideali o alla coerenza. Si sono candidati prima da una parte, poi da un’altra. A testimonianza che, anche in questa campagna elettorale, c’è l’opportunismo politico. Io sono esente da questi “trasformismi”, non abbiamo fatto alcun accordo con sindaci della passata amministrazione, mi sento davvero libero . In questo momento così delicato non possiamo fare né patti né compromessi con nessuno. L’unico vincolo è col cittadino, che alla fine mi dovrà – come dicevamo prima – controllare. Bisogna cambiare il modo di pensare e di fare politica. Ecco spiegato il mio slogan: la politica perbene

8. Giunta comunale, Albanuova: quali saranno le prime nomine e chi gli assessori della sua eventuale giunta? Pescherete tra i primi non eletti o avete già i nomi?

Non ho bisogno di fare i nomi della mia eventuale amministrazione in questa prima fase. Credo che sicuramente si arriverà al ballottaggio. Una volta che Ugo Tozzi sarà in lizza con un altro avversario per la carica di primo cittadino, allora annuncerò la mia squadra di governo. Perché la competizione sarà tra due candidati sindaci, e quindi tra due amministrazioni eventuali. Soprattutto la gente deve capire che questa volta, anche la vittoria al ballottaggio determinerà la maggioranza in consiglio comunale. Dunque, non ci potrà essere – come in passato – un sindaco di un colore ed il consiglio di un altro. La gente non deve avere paura di votare Tozzi, perché se Tozzi vincerà avrà la sua maggioranza. Sento ancora dire “Sì ma vince il sindaco da una parte, e i consiglieri dall’altra”. Non è così. Per Albanuova, oggi Alba srl, ho in mente di nominare un solo manager, che sappia farlo ed abbia esperienza comprovata. Siamo i fanalini di coda anche in questo: non facciamo soldi con i rifiuti. 

9. Da anni ci affligge il problema della balneazione, con due depuratori mai attivati. Come pensa di affrontare la questione e ridare alla litoranea di Battipaglia i fasti che aveva negli anni Ottanta?

Ad oggi ancora vige il divieto di balneazione ed i depuratori ancora non sono stati attivati. Apro una parentesi: proprio in questi giorni sono stati emanati i divieti demaniali, dunque non è solo un problema di balneazione, bisogna intervenire urbanisticamente in quella zona. Oggi tutti gli atti sono alla procura, ci sono avvocati e Tar per lo mezzo, tutta una situazione complessa sulla quale abbiamo il dovere di fare chiarezza. Bisogna innanzitutto ripristinare la legalità, poi si può tornare a parlare di turismo, di sviluppo della fascia costiera e di balneazione. Sono vicino agli imprenditori che vogliono lavorare in zona litoranea, perché sono loro che portano economia, sono loro che ci fanno divertire e farci prendere il sole in estate. Sono loro che ci devono guadagnare, perché fare impresa in questa città è appunto…un’impresa! Inoltre, con l’estate alle porte, diventa una questione primaria: bisogna decidere se i cittadini possono andare giù al mare almeno a prendere il sole, o devono andare tutto fuori. Ma c’è anche chi non ha la possibilità di andare fuori ed è qui che entra in gioco anche il discorso delle famose spiagge libere che una volta esistevano. Io stesso da ragazzino le frequentavo. Garantire al cittadino un luogo dove poter andare senza spendere soldi, magari dando un chioschetto in gestione a qualcuno che mentre guadagna qualcosa mantiene anche la spiaggia pulita.

10. Amministrare un comune dopo due anni di commissariamento è una sfida ardua. Ha in mente qualche strategia in particolare?

Io non credo che sia una sfida ardua, proprio per l’ottimo lavoro svolto dai commissari. Hanno ridotto il disavanzo comunale, abbiamo le linee guida da rispettare, perché sono state fatte da tecnici, quindi credo che sia un compito facilitato. È facile dare la colpa alle amministrazioni precedenti. No. Oggi non dobbiamo incolpare nessuno. Tre anni di assenza della politica hanno resettato la situazione. Dichiarando ciò, potrei fare un autogol ed invece dimostriamo di non aver paura di fare le cose. 

11. Ha intenzione di aumentare le tasse e/o le aliquote di competenza locale?

Assolutamente no. Le battaglie che faremo è soprattutto sulla tassa dei rifiuti, l’unica sulla quale si può intervenire. È chiaro che sulla TARI abbiamo trovato anche una soluzione, perché è facile dire “abbassiamo le tasse”, ma bisognerebbe spiegare come? Sulle tasse la responsabilità è sempre del cittadino. All’interno del nostro programma abbiamo parlato delle buste intelligenti sulle quali verrà impiantato un microchip, collegato ad un’utenza specifica. Il risultato dei cittadini più virtuosi, e che quindi meglio differenziano, sarà premiato.

12. Nessuna amministrazione comunale ha mai concluso il mandato dei cinque anni. Perché?

Negli ultimi anni abbiamo avuto sempre sindaco-commissario, sindaco commissario (…). C’è sempre stata l’interruzione della politica. Noi vogliamo instaurare un procedimento diverso, come avviene in tanti comuni: un sindaco che possa fare un altro mandato. Un’amministrazione stabile e duratura nel tempo. I motivi principali per i quali nessuna amministrazione ha concluso il mandato, sono da ricercare sicuramente nelle promesse fatte pur di vincere. Assessorati, vicesindaco, sottogoverno. Promesse non mantenibili. Per questo motivo non abbiamo fatto inciuci, accordi, sotterfugi e cambi di casacca. La gente lo sta capendo.

13. Come giudica il clima della campagna elettorale, fino ad oggi?

Fino ad oggi credo sia un clima sereno. Senza colpi bassi. Battipaglia oramai è stata mortificata dallo scioglimento per camorra. Credo, dunque, che nessuno abbia intenzione di alzare i toni, di fare accuse o minacce. 

14. Scarsezza di iniziative culturali: come incentivarle?

Si parla spesso di mancanza di cultura a Battipaglia, eppure ti posso dire che esistono tante associazioni sul territorio che vorrebbero promuovere la cultura. E, spesso, vanno a promuoverla in altri comuni. Un’offesa per Battipaglia. Noi puntiamo molto sulla cultura. Alla fine della campagna elettorale parleremo della nostra idea di riqualificare l’ex tabacchificio, struttura fatiscente, che fortunatamente non è stata venduta dal Comune. Dobbiamo intervenire e riqualificare tutta l’area. Abbiamo già un progetto, che prevede la cittadella della cultura con un teatro; ci saranno delle aule per le associazioni; un polo enogastronomico a difesa di tutte le eccellenze del nostro territorio. 

15. Chi sarà il futuro sindaco di Battipaglia?

Senza dubbio, Ugo Tozzi.

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