Cronaca

Emanuele Scifo in partenza per Miami

BATTIPAGLIA. Ci siamo. È solo questioni di giorni e per Emanuele Scifo, il giovane infermiere di Battipaglia affetto da una rara patologia, sarà il giorno della verità. Il 3 novembre, infatti, partirà per Miami dove, condizioni fisiche permettendo, sarà operato dopo una visita preliminare e una fase di valutazione di circa 20 giorni. Va ricordato che il giovane infermiere necessita di un trapianto di 5 organi: intestino tenue, crasso, milza, pancreas, duodeno e stomaco, effettuabile solo a Miami al costo di circa 1 milione e trecento mila euro.
Dall’ospedale Jackson Memorial Hospital di Miami i medici fanno sapere che le possibilità che Emanuele possa sottoporsi all’operazione sono veramente basse, a causa del peggioramento del suo quadro clinico che dal mese di luglio lo hanno ridotto a pesare poco più di 40 chili.
Dal mese di luglio, infatti, l’ospedale Sant’Orsola di Bologna invia gli esami di Emanuele alla clinica di Miami per aggiornare costantemente i medici.
La cifra necessaria all’operazione negli Stati Uniti è stata raggiunta, seppur in ritardo, grazie ad un accordo tra Asl, Regione Campania e la partecipata Soresa, senza però dimenticare le donazioni dei tanti cittadini battipagliese e non che non hanno mai smesso di organizzare serate di solidarietà per aiutare il giovane Scifo.
LA STORIA – La lotta contro il tempo di Emanuele inizia circa 9 anni fa quando viene colpito da una patologia rara: l’ostruzione cronica intestinale con gastroparesi e angiodisplasia diffusa, meglio conosciuta come Cipo. Da allora Emanuele sa che la sua unica possibilità di vita è il trapianto dei 5 organi. Un’operazione complessa, anche dal punto di vista economico. L’unica clinica che si occupa di questi trapianti è il Jackson Memorial Hospital di Miami, il cui costo però si aggira intorno ad un milione di euro. Il 33enne infermiere non ha la possibilità di coprire il costo dell’operazione e la degenza all’ospedale degli Stati Uniti. Da allora sono stati tanti gli appuntamenti a Battipaglia, Salerno e altre zone della provincia per dare una mano ad Emanuele. Basti ricordare la partita della solidarietà con i comici di Made in Sud, la presentazione di un suo libro, la raccolta fondi alle sagre di paese. I soldi però non bastano. Scifo sa che per salvarsi ha bisogno dell’Asl, della Regione, dello Stato. Nessuno interviene. Tanti sono stati gli annunci di copertura del costo dell’operazione e dell’immediata partenza per gli Stati Uniti ma senza fondamento. Emanuele non poteva far altro che sperare, chiedere aiuto. Grazie all’accordo tra Regione Campania e Asl ora sembra sia davvero tutto pronto ma Schifo ancora si chiede se riuscirà ad effettuare l’operazione o se dovrà lasciare la sua vita nelle mani del destino perché si è intervenuti troppo tardi.

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